Abbiamo trovato un po’ di tutto in questa inchiesta sulla 24esima Bandiera Blu (la ventitreesima consecutiva) assegnata alle spiagge menfitane (Porto Palo, Cipollazzo, Lido Fiori, Bertolino).
Una mole di dati e notizie tale da doverla suddividere in cinque puntate: batteri che compaiono e scompaiono dalle acque marine, parametri obbligatori per l’assegnazione del vessillo ambientale blu non rispettati, le repliche addotte dal vice sindaco Ludovico Viviani, le schede analitiche con tutti i dati di prelievo delle acque disponibili (2019), foto video e tanto altro ancora.
LA FEE E LE BANDIERE BLU – La FEE (Fondazione per l'Educazione Ambientale) fondata nel 1981, è un'organizzazione internazionale non governativa e non-profit con sede in Danimarca. La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale istituito nel 1987 ed è un eco-label volontario per la certificazione di qualità ambientale delle località turistiche balneari. L’obiettivo principale del programma è quello di promuovere nei Comuni rivieraschi una conduzione sostenibile del territorio, attraverso una serie di indicazioni che mettono alla base delle scelte politiche l’attenzione e la cura per l’ambiente. Ai fini della valutazione, la qualità delle acque di balneazione e considerata un criterio imperativo, solo le località le cui acque sono risultate eccellenti, possono presentare la propria candidatura. Tra gli altri criteri presi in esame si trovano anche: la depurazione delle acque reflue, la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico veicolare, la sicurezza ed i servizi in spiaggia.
ACQUE CRISTALLINE? NI – I punti presso i quali vengono effettuati i prelievi delle acque marine (Portale delle acque – Ministero della Salute) sui litorali menfitani per verificarne la pulizia sono otto: tre a Porto Palo ed i restanti tra la spiaggia del Cipollazzo ed il litorale di Bertolino. Gli unici risultati dei prelievi disponibili sono quelli per l’anno 2019, visto che, probabilmente, causa ‘lock down’, da aprile a giugno i monitoraggi non sono stati effettuati o non sono ancora pubblicabili.
LIMITE BALNEABILITÀ: ENTEROCOCCHI 200 ESCHERICHIA COLI 500 – Il decreto ministeriale (30 marzo 2010) ha stabilito in particolare che la soglia sia fissata a 200 cfu (colony forming units) per 100 millilitri di acqua marina, per gli Enterococchi intestinali e 500 cfu per 100 ml per l’Escherichia coli. Alcuni numeri e residui batterici inquinanti (enterococchi ed escherichia coli, ritenuti i migliori indicatori di contaminazione fecale che – al di là delle loro caratteristiche mediche, di per sé non sono particolarmente preoccupanti – vengono utilizzati come parametri per stabilire la qualità idrica. Se vengono sorpassati determinati livelli di concentrazione nelle acque, questo viene ritenuto una ‘spia’di una situazione di inquinamento potenzialmente pericolosa tale da far scattare i divieti di balneazione) sono quantomeno strani: in particolare i due batteri presenti nell’intestino umano, compiono, per alcune settimane – raggiungendo a volte quasi i limiti di soglia, previsti dalla legge per imporre il divieto di balneazione – dei sali e scendi, per poi sparire e tutti allo stesso modo, con il primo prelievo effettuato nel mese di luglio 2019. E tornano normali simultaneamente in tutti e gli otto i punti di campionamento dal 29 luglio al 30 ottobre 2019, tanto da far ottenere per tutti i punti di prelievo delle acque, qualità ‘eccellente’. Ricordiamo che per la stagione corrente 2020 le schede di rilevazione delle acque, uguali per tutte, riportano la dicitura: “nessun prelievo trovato”.
Domani pubblicheremo tutte le analisi e i punti di prelievo (2019).
Alessandro Accardo Palumbo
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