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30/06/2020 06:00:00

L’influenza di Paolo Ruggirello nelle elezioni comunali del 2014 a Campobello di Mazara

Campobello di Mazara si appresta ad andare alle urne, ad ottobre. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi le ultime elezioni amministrative hanno visto il consistente interesseamento di personaggi legati a Cosa nostra. Oggi raccontiamo come l'ultima campagna elettorale, quella vinta dall'attuale sindaco e ricandidato Peppe Castiglione, sia stata influenzata dall'intervento esterno di Paolo Ruggirello, ex deputato regionale arrestato e imputato nel processo Scrigno per i suoi legami con la mafia. Un intervento a favore di Peppe Castiglione come emerge dalle carte. 

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Campobello di Mazara nel 2014 esce da un lungo commissariamento per mafia di circa 24 mesi.

A sciogliere il comune è stato il Ministero dell’Interno a seguito degli arresti per mafia dell’ex Sindaco Ciro Caravà, poi definitivamente assolto dalla Cassazione, deceduto nel 2017, e da altri soggetti vicini allo stesso.


Ma le indagini su Campobello non terminano con il commissariamento
e nel 2014 proprio a ridosso delle elezioni comunali gli inquirenti indagano sulle modalità di svolgimento di quelle elezioni e sulle influenze esterne. Elezioni comunali che vedranno la vittoria di Giuseppe Castiglione, presidente del consiglio comunale nell'epoca Caravà, e quindi dello scioglimento, oggi ricandidato sindaco della città. Una candidatura che sarebbe stata sposata da soggetti mafiosi e da Paolo Ruggirello, ex deputato regionale arrestato nell'operazione antimafia Scrigno proprio con l'accusa di essere organico all'organizzazione criminale.

Il nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani dei carabinieri scrive nel suo rapporto nell'ambito dell'inchiesta Scrigno che “emergono degli indizi di reità…. circa un “patto politico mafioso” per il controllo della competizione elettorale che si è tenuta a Campobello di Mazara nelle giornate del 16 e 17 novembre 2014 per il rinnovo della carica di Sindaco e del consiglio comunale”.

Le intercettazioni delineano un quadro di “incontri tra esponenti politici e soggetti mafiosi, nonché agli accordi per influire sui risultati elettorali”.
In quel contesto emerge il ruolo dell’onorevole Paolo Ruggirello che aveva come unico obiettivo “la candidatura a futuro sindaco di Campobello di Mazara di Castiglione Giuseppe (poi eletto) e per il rinnovo del consiglio comunale, la candidatura di Maria Tripoli e Fabio Basiricò con articolo 4.”

In particolare avviene una rottura nei rapporti tra Ruggirello e Vincenzo Giardina, ex consigliere comunale, che aspirava alla candidatura a sindaco. A tentare una conciliazione estrema sarà non un soggetto qualsiasi ma il mafioso campobellese, oggi deceduto, Filippo Sammartano.
Gli inquirenti registrano una lunga chiacchierata tra Sammartano, Ruggirello e Lillo Giambalvo, dentro l’auto di quest’ultimo, avvenuta il 17 ottobre 2014 in cui si parla di politica e di elezioni comunali, di contrasti con il Giardina e di candidati al consiglio.
Sammartano è un fiume in piena e spiega a Ruggirello che Giardina ha tentato di “rompere un partito”, nonostante tutti avessero lavorato nella giusta direzioni, sicuro che Articolo 4 prenderà circa 600-700 voti.

Ruggirello parlando successivamente con Giambalvo gli chiede di farsi dare un nominativo da Sammartano da inserire nella lista di Articolo 4, nominativo da 40-50 voti. “Perchè – dice Ruggirello a Giambalvo – l'ossicedda al signorino che se ne è andato (Giardina, ndr) ce li vorrei un poco rompere, rompere leggeri leggeri”


Il giorno dopo Lillo Giambalvo esce dal Bar MC One gestito da Sammartano, e telefona a Ruggirello comunicando che finalmente c’è il candidato per la lista: “sono uscito ora, un’oretta ci sono stato ed entro domani al 90 % abbiamo il candidato”.
Inquieta poi il proseguo della telefonata, perché Giambalvo dice a Ruggirello che Sammartano ha ripreso Giardina ordinandogli di chiedere scusa all'ex deputato regionale per il suo allontanamento.


Giambalvo: “si ci è incazzato un poco… e lui (Sammartano) gli ha detto: vedi che devi tornare alla base… questo giro sbagli per colpa tua… appena finisce questa campagna elettorale ci devi andare a chiedere scusa in mia presenza e alla presenza di un altro…queste cose non si fanno…Giardina se n’è andato da la, è sceso da la di mille colori...”.

La sera dello scrutinio Ruggirello avrebbe chiamato Carmelo Salerno, anche lui arrestato e sotto processo in Scrigno, per vantarsi che l’esito delle elezioni è andato secondo le previsioni. Tutto come studiato, compresa l'elezione a sindaco del loro candidato, Peppe Castiglione, e la lista Articolo 4 che ha superato il 5% eleggendo Maria Tripoli e che la seconda della lista sarebbe stata la candidata di Filippo Sammartano tale Raziano Daria.


“Il sindaco è salito il nostro. La prima eletta Tripoli e la seconda è la candidata che ci ha dato il tuo amico”.
Campobello è un paese strano, delicato. Dove si intrecciano molti interessi e interventi esterni per ogni competizione elettorale. Le influenze di Ruggirello si mescolano con quelle di esponenti mafiosi nella scelta dei candidati e nel loro sostegno. Un connubio pericoloso.



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