Mentre il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, minaccia querele ai dissidenti di Erice, interviene ancora una volta l'ex deputato regionale Nino Oddo, per commentare le incheiste di Tp24 sul rapporto tra criminalità e politica ad Erice (oggi l'ultima puntata).
"Ad Erice la situazione e il clima rimangono surriscaldati - dice Oddo -. Non perché avvengano fatti particolarmente diversi di quelli riscontrabili in altri comuni della provincia di Trapani, siciliani o meridionali in generale. Ma perché qui dal 2007 si fa politica in un clima avvelenato. Caratterizzato dalla criminalizzazione degli avversari, dalla delegimittazione del dissenso comunque manifestato, della teorizzazione del pensiero unico, del consenso perseguito attraverso l'uso accorto dei media. Questo sistema ha funzionato e si è esteso anche a comuni limitrofi. Solo che c'è qualche sbavatura. Cosi come in guerra, quando si avanza molto e si spinge il fronte molto lontano dalle fonti di approvvigionamento di viveri e materiali, si rischia di rimanere a corto di benzina e munizioni. Così in politica quando si gestisce troppo potere si rischia di utilizzare in ruoli di responsabilità fedelissimi, non propriamente all'altezza dei ruoli ricoperti. Con le disfunzioni del caso. E' un sistema, questo che ho descritto, che funziona, anche bene in termini operativi nei regimi autoritari, a condizione di non farsi troppe domande. Ma se qualche anello del sistema si rompe sono guai. Basta che qualche organo d'informazione, invece di adulare il pensiero unico, mostri voglia di approfondire i temi, per alzare il coperchio. Tutto questo il leader maximo lo sa. Ma giustamente tace, sperando che la burana passi o che comunque non lo danneggi troppo. E fa il convitato di pietra. Come se dal 2007 lui non c'era, impegnato costantemente a raccogliere funghi ..."