E' un non senso giuridico quello che rischia di lasciare a bocca asciutta i viticoltori dalle consistenti provvidenze del Decreto “Rilancio”.
Ben 100 milioni di euro, infatti, sono stati stanziati dal Governo a beneficio di quei produttori di uva che quest’anno si impegnano a praticare la “vendemmia verde” parziale, autoriducendo la propria produzione di non più del 15% rispetto alla media quantitativa delle ultime cinque vendemmie.
E paradossalmente – a causa di una contraddittoria espressione contenuta nell’art.223 del Decreto in questione - tali contributi potranno essere destinati solo a chi vinifica le proprie uve, escludendo quelli che soltanto le producono.
Quale vicePresidente nazionale dei Giuristi del Vino e abituato a guardare dentro le righe di una norma, il dettaglio beffardo (magari inconsapevolmente discriminatorio) non mi è sfuggito. E, insieme ad alcuni attenti amici di questa terra, ho mobilitato alcuni buoni riferimenti parlamentari che si sono attivati per rimediare attraverso un emendamento che farà chiarezza e giustizia, così estendendo a tutti i produttori di uva la possibilità di accedere ad una misura di vero e proprio sollievo in una tristissima annata che sarà ricordata come la più difficile dal dopoguerra anche per chi coltiva i vigneti, specialmente in questo già povero occidente siciliano.
Diego Maggio