Le compagnie aeree che cancellano i voli per non precisati motivi legati alla pandemia e rimborsano i passeggeri con i voucher rischiano di essere sanzionate dall’Enac.
Ieri l’autorità che regola il trasporto aereo civile ha avviato le istruttorie sul mancato rispetto del Regolamento comunitario di tutela dei passeggeri.
Perché, ricorda l’Enac, «in caso di cancellazioni di voli per cause non riconducibili all’emergenza Covid-19 è previsto il rimborso del biglietto e non l’erogazione di un voucher». In Italia grazie al decreto Cura Italia è consentito fino al 30 settembre di emettere solo un voucher in caso di volo cancellato per Coronavirus.
«Alitalia continua a vendere i biglietti da Milano Linate, dalla data del primo agosto, quando non si conosce ancora il giorno di riapertura dell’aeroporto: ma le voci più insistenti, negli ambienti politici e in quelli aeronautici, dicono che prima di ottobre non riaprirà. Una presa in giro? Linate è per il 70% mercato di Alitalia, e le pressioni per farlo riaprire sono fortissime, anche se il numero attuale di passeggeri è talmente esiguo da non giustificarlo sul piano economico per il gestore: a Malpensa, l’unico scalo milanese aperto, i viaggiatori sono 8mila al giorno (4mila fino al 3 giugno), quando lo scorso anno, tra i due aeroporti, erano 110mila. Poiché la Sea, che gestisce gli scali di Milano, è in maggioranza del Comune, costringerla a operare in perdita significa sottrarre dividendi alla collettività milanese, magari a vantaggio di Alitalia che oggi, statalizzata, rappresenta più che mai il mondo romano. Ricordiamo che fino a pochi giorni fa Alitalia (e, a onor del vero, anche altre compagnie) ha venduto normalmente voli da Linate anche per luglio: tutti voli spostati a Malpensa» scrive Il Giornale.