Il sindaco di Castellammare, Nicolò Rizzo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, nell’operazione antimafia “Cutrara”, rispondendo ai sostituti procuratori Francesca Dessì e Gianluca De Leo, ha confermato di aver incontrato casualmente Francesco Domingo, detto “Tempesta”, considerato dagli inquirenti il boss a capo della famiglia di Castellamare del Golfo.
L’incontro è avvenuto a casa di Francesco Ancona, padre della compagna del sindaco che, in quell’occasione, era senza cellulare. L’incontro però non è stato rifiutato né denunciato. Al termine dell’interrogatorio, Rizzo, che era accompagnato dagli avvocati, Giacomo Frazzitta (suo ex assessore) e da Roberta Tranchida, si dice sereno, in quanto ha detto di aver chiarito tutto ai giudici.
Ma cosa si sarebbero detti il sindaco e Domingo. Quest’ultimo avrebbe chiesto l’interessamento per la ricerca di un immobile da adibire a casa di riposo, attività cui era interessato un amico incensurato del boss. Il sindaco in quell’occasione non avrebbe rifiutato o negato qualsiasi forma di collaborazione. La verifica su quanto si sarebbe spinto in avanti il sindaco per quella richiesta, magari con la possibilità di dare un immobile comunale, è in questo momento sotto gli accertamenti dei carabinieri.
Il sindaco, ingegnere e insegnante, ai magistrati guidati dal sostituto procuratore Paolo Guido, ha detto che per lui parla la sua storia personale. Ha confermato di sapere chi fosse Domingo, "A Castellammare ci conosciamo tutti". Domingo per via della sua fedina penale e le sue condanne per associazione mafiosa, è anche noto per essere il nipote del fondatore di Cosa nostra americana, Salvatore Maranzano.
“Non ci sono contatti diretti ad agevolare alcuno - ha detto l’avvocato Frazzitta -. Il sindaco poteva anche essere sentito come teste e non è detto che la sua posizione non cambi. Non ci sono appalti, non ci sono forniture o concessioni edilizie. Di tratta di un fatto recente, settembre 2019. Quando tutto questo sarà finito – ha concluso Frazzitta – daremo conto di tutto”.
Gli investigatori però hanno dei dubbi sulla casualità dell’incontro. Anche se Domingo frequenta spesso la casa di Ancona, quel giorno sarebbe arrivato prima il boss e dopo pochi minuti Rizzo e così, dopo mezz’ora, Domingo sarebbe andato via e successivamente anche il sindaco.