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17/06/2020 06:00:00

Marsala, lo Stagnone dimenticato e quelli che ci credono

Lo Stagnone di Marsala vanta una rara bellezza, le sue acque chete e basse, calde e ricche di vegetazione, sono ammirate da tutto il mondo.
Quella parte della provincia di Trapani racconta millenni di storia, di civiltà, di battaglie.


La Riserva orientata dello Stagnone da sola potrebbe offrire un indotto economico importante, le politiche di sviluppo turistico sono lasciate unicamente alla iniziativa privata, non ci sarebbe nulla di male se anche il pubblico farebbe la propria parte attraverso azioni di marketing pubblicitario, extraregionale per non dire internazionale, tale da attrarre qui una fetta importante di visitatori.


Fa specie come la riserva possa essere utilizzata come via per raggiungere l'isola di Mozia o per un aperitivo al tramonto.
Tutto quel tratto di mare ha una vegetazione particolare, in grado di resistere alla salinità elevata, non di meno gli appassionati di bird watching potrebbero venire per osservare le specie animali che in quella zona hanno il loro habitat.
Non ci sono stagioni che potrebbero subire lo stop alle visite, la temperatura mite anche in inverno si presta a creare condizioni ideali per poter fare dei percorsi naturalistici, nel pieno rispetto dell'ambiente.


Eppure la riserva viene per lo più visitata in estate, con giri in laguna, a cura degli operatori del settore.
Il Consorzio Turistico Arini e Pugliese lo fa da anni, mettono passione nel loro lavoro, raccontano Marsala, la storia della laguna, la vegetazione delle isole, gli animali che vi abitano, raccomandano ad ognuno di non gettare nulla in mare.
Sono lì da molto tempo, hanno investito in un settore che dovrebbe essere una fonte importante di reddito ma che nella sostanza delle cose crea preoccupazioni.
Sono i primi a sbracciarsi in primavera, si fanno autorizzare dalla ex Provincia, e puliscono la zona, di tasca propria.
Ninni Arini ci ha raccontato delle difficoltà, della poca presenza delle istituzioni, sono loro che investono attraverso non solo la pubblicità ma con la partecipazione alle fiere sia nazionali che estere.


Basterebbe poco per rendere uno dei posti più suggestivi della Sicilia fonte di attrazione e di reddito non solo per gli imprenditori privati ma per tutto il territorio, un turista che arriva poi si ferma per una cena, pernotta, acquista il vino.

Ci vuole iniziativa, capacità, coraggio.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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