Il Satiro danzante non balla più e poco o nulla frega a chi dovrebbe. Il museo che ospita il celebre bronzo è chiuso da mesi a causa dell’emergenza legata al coronavirus, ma mentre altri siti hanno riaperto subito i battenti, o quasi, per altri non c’è fretta.
PARCO ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE – L’immensa area archeologica, che per estensione vanta il primato tra le aree archeologiche del vecchio continente, ha riaperto i cancelli già da alcune settimane. A fine maggio il parco aveva iniziato a ricevere i primi visitatori, che, tra l’altro ebbero la possibilità di fruire degli ingressi gratuiti concessi fino al 7 giugno scorso. La riapertura in Sicilia, dopo il ‘lockdown’, fece registrare circa 7 mila presenze nell’ultima fine settimana, nei musei e nelle aree archeologiche isolane. Almeno per quelle che erano già aperte, pochine in verità.
PARCO ARCHEOLOGICO DI LILIBEO-MARSALA – Tra esse non vi era ancora, l’area archeologica di Lilibeo che ha aperto le porte ai visitatori, appena il 13 giugno scorso. Il parco marsalese quindi è rimasto fuori per più di due settimane dai primi flussi turistici e dalle prime boccate di ossigeno per l’economia turistica lilibetana.
IL MUSEO DEL SATIRO DANZANTE A MAZARA – Biglietteria chiusa e porte sbarrate anche per il satiro. In molti si chiedevano in Città e sui social che fine avesse fatto la tanto attesa riapertura post pandemia del museo in Piazza Plebiscito.
IL NEO ASSESSORE ALBERTO SAMONÀ RISPONDE A TP24.IT – Noi di Tp24.it allora abbiamo chiesto notizie in merito all’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà, che ha risposto, celermente, al quesito relativo alla mancata apertura fino al 13 giugno scorso, in questo modo: “Sì, il direttore del museo sta predisponendo tutte le attività per la riapertura che dovrebbe avvenire entro 7, 10 giorni al massimo”. Entro il 23 giugno, quindi, il satiro dovrebbe tornare a danzare sotto gli occhi dei primi turisti che volessero ammirarlo nuovamente. Peccato aver perso tanto tempo, e con esso l’occasione di attirare turisti con l’ulteriore spinta di poterlo ammirare gratuitamente già da fine maggio.
IL SATIRO È OFF-LINE – Tuttavia se qualcuno prova a cercare sulla piattaforma web ‘youline’, che gestisce gli accessi ai beni culturali siciliani, il satiro è un illustre ‘desaparecido’: non c'è nemmeno un link che lo riguardi. È come se non appartenesse al patrimonio siciliano. Avevamo chiesto anche questo all’assessore Samonà, del perché non vi fosse alcun link, da youline, che ricordasse il museo situato nella chiesa di S. Egidio, ma non abbiamo ottenuto risposta.
PER I MOTORI DI RICERCA È APERTO – Il Museo del satiro, secondo il più cliccato motore di ricerca al mondo, sarebbe aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19 con la chiusura della biglietteria alle 18, ma ovviamente così non è.
YOULINE – Ricordiamo, a quanti fossero interessati a programmare una visita in uno dei siti culturali gestiti direttamente dalla Regione Sicilia, che al momento lo si può fare solo attraverso la piattaforma web ‘youline’. Sul sito è necessario prenotare la propria visita in modo da garantire tutte le norme legate al distanziamento sociale, causato dal covid-19.
L’esperienza del passato dimostra che pretendere di avere delle informazioni aggiornate, all’interno dei siti web regionali, è un’utopia. Sarebbe il caso, tuttavia, di profondere degli sforzi particolari – proprio in queste settimane, per iniettare una nuova linfa a tutti i settori propulsori dell’economia, in particolare quello del turismo – così da potere rendere ai turisti delle informazioni tempestive ed aggiornate in tempo reale. Se la tempistica di riapertura post confinamento era nota da tempo perché non si è lavorato in anticipo, in modo tale da garantire un’apertura uniforme dei siti culturali siciliani? In tal modo si sono creati, e si stanno tuttora creando, poli museali ed archeologici di serie ‘A’ ed altri di serie ‘B’. E, francamente, la Sicilia, in crisi più di altre regioni, non può assolutamente permetterselo.
Alessandro Accardo Palumbo
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