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13/06/2020 10:00:00

Marsala, il Commerciale e l'ex Tribunale. "Abbiamo chiesto le carte, ma il sindaco non risponde"

L'anno scolastico per l'Istituto “Commerciale” di Marsala finisce senza risposte e in aperta polemica con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo.


In queste settimane, nonostante il lockdown, gli studenti hanno protestato a distanza chiedendo soluzioni e risposte concrete per avere un edificio adeguato alle esigenze di una scuola.
Una protesta portata avanti anche dai docenti e dalla dirigente dell'Itet di Marsala.
L'istituto di Marsala aveva chiesto il trasferimento nell'edificio dell'ex Tribunale. Una proposta prima appoggiata e poi negata dal sindaco Di Girolamo che disse che non c'erano le condizioni “tecniche” della struttura di Piazza Borsellino per ospitare una scuola, oggi lì ci sono alcuni uffici comunali. E proprio su questo punto interviene ancora la dirigente dell'Itet, Loana Giacalone. Sia l'istituto che l’Assessore regionale Roberto Lagalla e il Commissario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami, hanno chiesto all'amministrazione Di Girolamo i documenti e le perizie tecniche che – come dichiarato dal sindaco – non permettevano l'utilizzo della struttura dell'ex Tribunale per l'Istituto “Garibaldi”. Ma dal Comune non è mai arrivata risposta. Ecco la nota.

Ancora una volta si è persa l’occasione per fare qualcosa di concreto. Ancora una volta si fanno elucubrazioni mentali che poco hanno a che fare con il reale, tangibile senso delle cose.
Abbiamo ascoltato dichiarazioni, a dir poco fumose, che si sono avvicendate intervista dopo intervista e articolo dopo articolo, e la sensazione è quella dell’assoluta mancanza di rispetto.
Chi ha letto o ascoltato ha saputo certamente individuare la leggerezza con cui si liquida la questione, soprattutto in relazione ad un Dirigente scolastico appena arrivato in città e che nulla o poco sa delle dinamiche marsalesi, come se il senso del mestiere, che forse sfugge, non fosse anche quello di intercettare proprio quelle dinamiche, perché, lo ribadisco, la scuola vive di e nel territorio di appartenenza e ne diventa incubatore sociale; come se il Dirigente scolastico in questione non vivesse appieno e con atteggiamento “dialogante” con la sua piccola-grande comunità di docenti, studenti, famiglie, personale che alla città di Marsala appartengono per nascita e che hanno vissuto sulla loro pelle quelle dinamiche e la storia di una Istituzione scolastica.
Sfugge il senso della leggerezza con cui la questione viene ancora una volta trattata.
I fatti sono altri. Il fatto più importante è che questa Istituzione scolastica ha chiesto, ormai da mesi, un tavolo tecnico di concertazione e perizie tecniche a cui ogni volta si allude e che mai sono venute a conoscenza di nessun organo tecnico che non fosse quello comunale (pro domo sua!), che non c’è stata alcuna possibilità di dialogo circa un possibile studio di fattibilità, prima, durante e dopo.
La decisione è stata presa in maniera assolutamente univoca.
Una risposta dell’Amministrazione marsalese alla nota congiunta inoltrata dalla Scuola alla Regione Sicilia, al Libero Consorzio Comunale di Trapani, all’Amministrazione Comunale di Marsala, al Prefetto, (sì, l’Amministrazione Comunale non è l’unico interlocutore di questa Scuola, dal momento che l’accusa rivolta sempre e costantemente è quella di non rivolgersi ai “giusti” interlocutori!), poco rivolve la questione e la richiesta sollevata dall’ITET.
In tale nota di risposta, il Comune di Marsala, cito testualmente, scrive, “si ritiene che qualunque seria proposta formulata da una Amministrazione Pubblica non possa essere basata su una sommaria visualizzazione del sito e non può prescindere dal richiedere le planimetrie dei locali, l’indicazione dello stato manutentivo degli immobili e degli impianti esistenti e dalla redazione di un progetto di riutilizzo con i relativi costi diretti e indiretti”.
Questa era la documentazione che era stata richiesta formalmente al Sindaco, mai evasa. Ed era questo il senso della richiesta delle planimetrie e del tavolo tecnico, proprio per non basarci su “una sommaria visualizzazione del sito” (quello dell’ex Tribunale , per intenderci). E poco è valso il sollecito all’Amministrazione comunale ad intervenire da parte dell’Assessore regionale Roberto Lagalla e del Commissario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami, anche loro mittenti di precise richieste al sindaco, anche queste non evase.
Ancora una volta, dopo un mesi di attesa, veniamo messi di fronte ad un muro. Ancora una volta non è chiaro che tutti i soggetti coinvolti, tutti, dovrebbero sedersi ad un tavolo, per cercare soluzioni reali.
Ancora una volta si è persa l’occasione per fare qualcosa di concreto e non rimandato ad libitum.