Il manager dell'Asp di Trapani, l'avvocato Fabio Damiani, arrestato qualche settimana fa per corruzione - nel pieno dell'emergenza coronavirus - aveva 70.000 euro nascosti in una cassetta di sicurezza.
Ad indicare l'esistenza della cassetta di sicurezza, con tutti quei soldi in contanti, è stato proprio Damiani, che pertanto sta facendo delle parziali aperture alla Guardia di Finanza, nella speranza, probabilmente, di alleggerire la sua posizione.
L'indagine che coinvolge Damiani si chiama "Sorella Sanità", riguarda appalti per 600 milioni di euro e tangenti per ora individuate per 268.000 euro. E c'è il sospetto che quel contante, non canalizzato nel conto corrente ma nascosto, sia proprio frutto di tangenti.
Dal 2011 al 2013 Damiani è stato direttore del Provveditorato dell’Asp 6, dal 2013 al 2018 direttore Dipartimento risorse economiche e del servizio tecnico della stessa azienda sanitaria, dal 2016 al 2018 responsabile della centrale unica fino alla sua nomina all’Asp di Trapani. Nel frattempo era presidente di commissione di numerose e importantissime procedure bandite da entrambe le stazioni appaltanti.