L'esito della riunione della IV commissione ambiente dell'ARS ha messo tutti “quasi” d'accordo sulla proposta: Il privato regala il progetto di messa in sicurezza alla Regione e realizza soltanto la parte “turistica”. In cambio, è sgravato di realizzare opere per 17 milioni e detiene la concessione demaniale dell' infrastruttura turistica per cinquantanni.
La proposta si sintetizza nel seguente modo: Il privato si occuperà di realizzare la parte turistica (supermercato, posti barca, shopping center, Club House, bar, ristorante) la Regione si accollerà la realizzazione delle opere per 17 milioni, la cosiddetta “messa in sicurezza” (diga foranea, dragaggio del porto, ecc).
In questo caso, la Regione dovrebbe rimodulare i termini dell'accordo che prendeva le mosse dalla legge Burlando, stipulando un nuovo contratto a misura degli interessi del privato.
La stipula di un nuovo contratto dovrebbe però consentire di mettere altri imprenditori sugli stessi nastri di partenza, ma da tale situazione ne deriverebbe uno stallo che potrebbe richiudere la porta che al momento appare socchiusa. Con la disponibilità della Regione a finanziare l'opera, la variabile “privato” sarebbe un ostacolo verso il raggiungimento di un cosi ambizioso obiettivo per la città.
La realizzazione del porto deve rappresentare un'opportunità di rilancio dell'intero territorio, pertanto è auspicabile che la modalità di realizzazione dell'intera infrastruttura sia pubblica che privata fosse congegnata, compatibilmente con le risorse finanziarie pubbliche, a step e, in modo da consentire in futuro, di far trarre profitto ad una pluralità di soggetti e non far operare in regime di monopolio il singolo privato.
Antonello Passalacqua