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09/06/2020 06:00:00

Birgi, l'abbandono di Alitalia e le reazioni della politica. Musumeci chiede l'intervento di Conte

Come un fulmine a ciel sereno, ieri sull'aeroporto di Birgi si è abbattuta la drammatica decisione dell'Alitalia di abbandonare Trapani e le rotte verso Roma Fiumicino e Milano Linate.

Una decisione che, per la già complicata situazione che vive l'aeroporto trapanese, ulteriormente aggravata dalla crisi dovuta al blocco per il Coronavirus, potrebbe dare un colpo di grazia definitivo. 

Il racconto del presidente di Airgest Salvatore Ombra: "Alitalia ha improvvisamente e unilateralmente comunicato di cancellare da luglio le proprie rotte, quotidiane, da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti. Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il Comune di Marsala, che le avrebbe garantito, in modo più rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016. "Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via. Con queste poche parole ci hanno liquidati in un veloce incontro svoltosi alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitalia e Gianluigi Lo Giudice, vice presidente Ground Operation". 

Alitalia spiega i motivi che hanno portato all'abbandono di Birgi - "Le rotte da e per Trapani presentano per luglio e agosto un numero di prenotazioni inferiore del 60% rispetto all'anno scorso, nonostante i voli siano in vendita a tariffe particolarmente favorevoli (a partire da 61 euro a tratta, tasse aeroportuali incluse). Abbiamo quindi chiesto all’aeroporto un sostegno per mantenere nel periodo estivo i voli Trapani-Roma e Trapani-Milano, la cui redditività è fortemente penalizzata dalla riduzione del traffico a seguito degli effetti del Covid-19. L'aeroporto non ha ritenuto di favorire una più equa distribuzione dello sforzo economico, pertanto Alitalia ha ritenuto inevitabile concentrare i propri servizi sull’aeroporto di Palermo".

Ombra si appella a Musumeci e ai cittadini e alla stampa per manifestare contro questa decisione - "La notizia della fuga di Alitalia da Trapani giunge dopo alcuni miei interventi polemici sulle politiche del governo nazionale a vantaggio della cosiddetta compagnia di bandiera, che avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti. Non voglio pensare che sia una vendetta, ma la tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio - aggiunge Ombra - A questo punto ogni nostro tentativo di rilanciare l'aeroporto sembra essere vittima di politiche contrarie che non trovano spiegazioni. Lanciamo un appello al territorio, alla stampa, a tutto il personale politico locale, regionale e nazionale ma anche alle categorie produttive e agli operatori del turismo a scendere in piazza e manifestare affinché questo omicidio non si compia. Chiediamo, innanzitutto, un intervento forte del presidente della Regione, Nello Musumeci, per bloccare questa decisione insana. Programmeremo iniziative di protesta fino a che Alitalia non farà un passo indietro e mercoledì 17 giugno ci sarà un'adunanza popolare all'aeroporto Vincenzo Florio. Tutti i trapanesi stanchi di subire possono venire in aeroporto, dove ci sono le giuste distanze, per farsi sentire e dire basta al soffocamento della nostra economia e della nostra terra".

 Il presidente della Regione Musumeci chiede l'intervento del premier Conte - "Apprendo dal presidente di Airgest S.p.A Aeroporto Trapani Salvatore Ombra che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con Roma e Milano da Trapani. Neppure in estate. È l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale. I trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low-cost è drammatico. Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Domani mi aspetto una presa di posizioni del presidente Giuseppe Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la #Sicilia darà vita a proteste clamorose".

La decisione di Alitalia ha scatenato già nella giornata di ieri la reazione del mondo politico, a cominciare dai sindaci della provincia che questa mattina alle 11 si confronteranno in videoconferenza - «Apprendiamo con sconcerto, più che con amarezza, della decisione improvvisa ed unilaterale, da parte di Alitalia, di cancellare da luglio le proprie rotte quotidiane da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, peraltro nonostante i biglietti già venduti. Si tratta di una scelta vergognosa e scellerata perché mette ulteriormente il dito nella piaga di un tessuto economico già profondamente lacerato».

«Alitalia, che ricordiamo essere la compagnia di bandiera italiana, è stata lautamente finanziata con svariati miliardi dai vari Governi che si sono succeduti affinché continuasse a volare, dunque anche coi soldi dei contribuenti trapanesi. Eppure, in maniera irriguardosa per un territorio dimenticato e già mortificato da scelte politiche verticistiche e miopi, da una crisi che ha messo in ginocchio la già fragile economia e dalla fase emergenziale che ha quasi dato il colpo di grazia soprattutto al comparto turistico, senza neppure un margine di discussione e tramite una fredda call conference, la nostra(!!!) compagnia di bandiera avrebbe riferito che tale “fuga” da Trapani sopraggiunge perché non sarebbe “in grado di guadagnarci”. Dichiarazioni che si commentano da sole, roba da far accapponare la pelle. Cosa ne pensa, a tal proposito, il Governo nazionale che ha recentemente rifinanziato per l'ennesima volta il vettore?».

«Sarebbe stato più corretto e civile avviare una fase di interlocuzione non soltanto con Airgest, ma anche con noi sindaci del territorio della provincia di Trapani (covid free) non solo per trovare soluzioni alternative finalizzate a garantire un servizio che riteniamo essenziale, in un aeroporto già provato da una fase calante che appare senza soluzioni di continuità , ma per potenziare le tratte turistiche di Alitalia “vettore sociale” verso una destinazione covid free, come la nostra provincia. Cancellare rotte importanti come quelle che mettono in collegamento Trapani con città importanti come Roma e Milano, considerato il già esiguo numero delle altre tratte, mette un sigillo importante ad una situazione già di per sé gravissima. Lo riteniamo un danno importante causato all'intero territorio».

«Appare ancora più singolare, infine, il fatto che tale notizia sembra arrivi dopo le recenti esternazioni del presidente di Airgest, Salvatore Ombra, in merito al fatto che le scelte politiche del Governo nazionale a vantaggio di Alitalia “avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti”. Bisognerà approfondire la vicenda sotto ogni profilo, soprattutto con riferimento alla tipologia di accordi contrattuali intercorsi con Airgest. Di sicuro c'è che questa storia non finisce qui. Siamo disposti ad andare fino in fondo. Per cominciare chiediamo immediatamente al Presidente Conte ed in prima persona di farsene carico. Il governo non si giri dall’altra parte, batta un colpo e moltiplichi invece le tratte di Alitalia su Birgi ».

Domenico Venuti, sindaco di Salemi e neo segretario del PD - "Sono molto preoccupato per l'allarme lanciato dalla società di gestione dell'aeroporto di Trapani in merito al paventato addio da parte di Alitalia. Siamo di fronte a una situazione che richiede un intervento deciso per tutelare di un aeroporto che rappresenta uno dei tasselli fondamentali da cui ripartire per ogni ipotesi di rilancio economico". "Bisogna intervenire in fretta - aggiunge Venuti - e portare il problema su un tavolo che veda insieme le istituzioni a tutti i livelli per cercare di risolvere una questione annosa. L'aeroporto e l'intero territorio della provincia di Trapani - conclude il sindaco di Salemi - meritano rispetto e soprattutto una prospettiva di stabilità dopo troppi anni trascorsi nell'incertezza".

Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana - “La cancellazione da parte di Alitalia delle tratte da e per Trapani è un odioso e inaccettabile atto di arroganza e prepotenza. Ciò è ancora più grave dopo l’annuncio dell’ennesimo aiuto di Stato alla compagnia per 3 miliardi di euro deciso dal governo Conte. Sembra quasi di leggere nei comportamenti di Alitalia un preciso disegno per fare fallire l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi che a fatica si sta tentando di rilanciare grazie all’impegno del governo regionale e all’ottimo lavoro della governance di Airgest guidata da Salvatore Ombra. Ricordo a tutti che il declino dell’aeroporto trapanese con tutte le gravissime ripercussioni che ne sono conseguite sul piano economico per tutte le imprese, le aziende e le famiglie di questa provincia è iniziato proprio con il ricorso contro la gara aggiudicata da Airgest a Ryanair presentato da Alitalia nonostante la stessa compagnia non avesse neppure partecipato al bando. Più che un indizio, ormai siamo davanti alla prova lampante della responsabilità di Alitalia sulla cinica volontà di pregiudicare lo sviluppo turistico della provincia di Trapani. Oltre al danno anche la beffa per tanti passeggeri che avevano acquistato i biglietti per volare da e per Trapani già durante la stagione estiva, che così viene messa a rischio sul piano turistico ed economico. I deputati Cinquestelle, a partire dal vice ministro Cancelleri e dal senatore Santangelo hanno buttato giù la maschera dimostrandosi del tutto indifferenti alle sorti dell’aeroporto siciliano. Mi aspetto da loro un sussulto di dignità per fare ritornare Alitalia sui propri passi e per dimostrare finalmente da che parte stanno. Mi rivolgo anche al governo Musumeci affinché si intesti una grande battaglia per non subire ancora le angherie di Alitalia che, da un lato decide di tarpare le ali ad un aeroporto strategico per il turismo siciliano qual è Birgi, e dall’altro continua la scellerata politica di aumento forsennato dei prezzi dei biglietti da e per la Sicilia, senza minimamente fregarsene di chi sceglie la nostra regione per le vacanze o si muove dalla Sicilia per esigenze diverse, non ultime quelle legate a lavoro, studio e salute”. 

Giacomo Scala e Francesca Incandela, coordinatori provinciali di Italia Viva - "Il nostro territorio non può morire, non per mano di Alitalia che decide di fare il bello e il cattivo tempo. E’ di poche ore fa la notizia secondo cui la compagnia aerea Alitalia, che ha sempre utilizzato i soldi dello Stato, e quindi di tutti i cittadini, ha deciso di lasciare lo scalo di Trapani-Birgi. Questo significa cancellazione dei voli e quindi meno arrivi in provincia e una sonora botta al turismo oltre che a tutto il territorio, già seriamente compromesso da una crisi economica forte. E’ il tempo delle risposte concrete, non possiamo più attendere.
Il coordinamento provinciale di Italia Viva Trapani ringrazia il senatore Davide Faraone che ha prontamente allertato i Ministri De Micheli e Patuanelli. E’ una battaglia che non conosce colore politico ma unicamente l’interesse della provincia, per questo è necessario che tutte le forze siano unite a difesa dei territori, siamo certi che pure il vice Ministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, si attiverà per risolvere l’imbarazzante problema. La situazione va affrontata, la provincia di Trapani non può reggere ad ulteriori isolamenti".

Carmelo Miceli, Responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico - “L’abbandono dell’aeroporto di Birgi da parte della compagnia di bandiera è scandaloso e inaccettabile! Ho già depositato una interrogazione urgente per sapere quali iniziative urgenti intenda assumere il Ministro dei Trasporti per rimediare all’accaduto e già domattina andrò personalmente al Ministero per avere chiarimenti immediati. Non consentirò che la Sicilia e Trapani subiscano questo inaccettabile torto”.

Diventerà Bellissima Trapani parteciperà alla manifestazione di mercoledì 17 giugno - "Vergognosa e scellerata la scelta della Compagnia Alitalia di lasciare l'aeroporto di Birgi asseritamente per mancati guadagni (come appreso dalle fonti stampa)". Cosi l'Avv.Vincenzo Maltese componente della assemblea regionale di Diventerà Bellissima. "Un danno doppio non solo per i tanti cittadini e famiglie che già avevano prenotato i voli da e per Roma Fiumicino e Milano Linate e che adesso dovranno avviare procedure di rimborso e potenziali contenziosi, ma per tutto il territorio della provincia di Trapani che così avrebbe poche prospettive di ripresa socio economica, specie dopo il lockdown dei mesi scorsi.  Singolare poi che tale decisione giunga a poche ore dalle dichiarazioni del presidente Ombra che aveva polemizzato sulle scelte del governo nazionale che non favoriscono le compagnie low cost. Come cittadini prima che come iscritti a Diventerà Bellissima, non possiamo che condividere il grido di rabbia invocato dal presidente di Airgest Salvatore Ombra accettando di essere presenti presso l'aeroporto "Vincenzo Florio" mercoledì 17 giugno auspicando che anche i rappresentanti delle istituzioni locali, Sindaci e consiglieri comunali, aderiscano in segno di protesta (come fu lo scorso anno) e a difesa di questo nostro territorio. Aspettando risposte e un pronto intervento dal Governo Conte, il Presidente Nello Musumeci sta seguendo la vicenda e non farà mancare la sua azione di supporto".