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08/06/2020 02:00:00

Sicilia, l'inchiesta sulla Sicula Trasporti si divide in due tronconi

 L’inchiesta sulla Suicula Trasporti coordinata dalla Dda di Catania si divide in due tronconi, uno a Catania e uno a Siracusa.  Le indagini alla guardia di finanza hanno portato all’arresto dei fratelli Nino e Salvatore Leonardi, padroni della discarica.

La parte collegata alla mafia rimane sotto la direzione della Dda di Catania, invece i fascicoli che interessano la parte che riguarda l’inquinamento e l’eventuale possibile connubio di rappresentanti delle istituzioni e uomini della politica per i nulla osta e i permessi che hanno consentiti di allargare la mega discarica di Lentini, compresa la nascita delle altre discariche e impianti di trattamento e compostaggio nel territorio siracusano, come nel comune di Melilli, tra le tante, la Sicula Compost di proprietà della famiglia Leonardi, saranno riversarti nella competenza della Procura di Siracusa, con delega al pm Tommaso Pagano.

Gli inquirenti subito dopo il blitz hanno acquisito una montagna di nuovi interessanti documenti per i sospetti connubi che secondo le indiscrezioni sarebbero considerati da inquirenti e investigatori di notevole interesse, per il possibile coinvolgimento di tanti altri personaggi di spicco. Occhi puntati su uomini della politica, amministratori pubblici, in special modo su istituti bancari per il sospetto del riciclaggio di soldi e società compiacenti che con l’emissione della falsa fatturazione avrebbero permesso per anni la regolarità sulla carta dello smaltimento illegale dei rifiuti e del percolato per milioni di euro. Inquirenti e investigatori cercano a vasto raggio i vari passaggi dei soldi contanti e di completare la lista dei nominativi a libro paga della famiglia Leonardi a partire dagli anni passati e fino ad oggi.

Coinvolti nell’inchiesta anche un dirigente dell’Arpa e un dipendente del Libero consorzio. I due (ma non sarebbero i soli) sono accusati di essere stati a libro paga dei Leonardi in cambio di mazzette per chiudere gli occhi su ciò che accadeva all’interno della discarica e, quando necessario, a rivelare in anticipo il giorno in cui sarebbero stati effettuati i controlli. I Leonardi hanno accumulato montagne soldi, al punto da doverli nasconderli anche sotto terra. Un milione di euro è stato rintracciato seppellito all’interno di contenitori utili a preservare l’integrità delle banconote. Circa centodieci milioni di euro, invece, è il valore dei beni sequestrati su disposizione del gip del tribunale di Catania.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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