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05/06/2020 06:00:00

Coronavirus, in Sicilia si sta spegnendo. Spiagge e ristoranti, le misure dei Comuni

Il Coronavirus in Sicilia si sta spegnendo, come nelle previsioni.

Da due giorni non ci sono nuovi contagi, non ci sono nuove persone che hanno contratto il virus, e soprattutto sono sempre di più i guariti. Sul fronte dell’epidemia anche la provincia di Trapani registra una vittoria.

E’ guarito ed è tornato a casa, nella sua Castelvetrano, Nicola Orlando, il pizzaiolo di 47 anni, da settimane in isolamento al Covid Hotel San Paolo Palace di Palermo. Lì, dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Partinico, ha atteso che il virus scomparisse del tutto. Periodicamente gli sono stati effettuati i tamponi. Nei giorni scorsi il doppio tampone negativo ha decretato la fine di un incubo. E’ una notizia importante perchè “Scyntilla”, come viene chiamato nella sua città, era l’ultima persona che è stato contagiato nella territorio della provincia. Nel Trapanese ci sono ancora quattro persone positive al Covid19: una di Calatafimi, una di Castelvetrano, Marsala, e Mazara. Sono tutte persone che hanno contratto il virus fuori dalla provincia di Trapani e che si trovano in isolamento domiciliare e senza sintomi. Da quando è cominciata la pandemia in provincia di Trapani sono state contagiate 129 persone, 120 sono guarite, 5 sono decedute.

I dati siciliani
Ieri Secondo giorno consecutivo senza nuovi contagi in Sicilia. Il Coronavirus fa però una vittima. Mentre sono 24 le persone guarite in un giorno.
Anche mercoledì si sono registrati zero nuovi positivi al Coronavirus, ma il dato di ieri è ancora più importante perchè sono stati effettuati molti più tamponi, oltre il doppio, quasi 3 mila.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 157.868 (+2.995), su 134.035 persone: di queste sono risultate positive 3.447 (0), mentre attualmente sono ancora contagiate 879 (-25), 2.292 sono guarite (+24) e 276 decedute (+1).
Degli attuali 879 positivi, 63 pazienti (-4) sono ricoverati - di cui 6 in terapia intensiva (-1) - mentre 816 (-21) sono in isolamento domiciliare.

 

 


Suolo pubblico e altro, a Marsala arrivano gli aiuti per bar e ristoranti
L’economia deve però ricominciare a muoversi. Molti comuni sono in ritardo nel varare disposizioni che rendano la ripresa meno difficile alle attività commerciali. Bar, ristoranti, pub, a Marsala hanno chiesto un intervento da parte del Comune, soprattutto sulla possibilità di ottenere più suolo pubblico e in maniera più celere.
Finalmente il Comune di Marsala ha disposto degli aiuti per le attività commerciali colpite dalla crisi dovuta al lockdown.

Sono misure che arrivano con estremo ritardo. La Giunta del Sindaco Di Girolamo prevede agevolazioni per nuove richieste di occupazione di suolo pubblico che per quelle che riguardano l'ampliamento di aree già autorizzate.


La Giunta ha dato disposizioni al Suap per una "celere conclusione" dell'iter delle richieste di ampliamento.

Per chi deve assicuare il distanziamento interpersonale, ad esempio, l'installazione di tavoli, pedane, arredi e dehors in genere non è subordinata ad autorizzazione. Inoltre, le nuove richieste di suolo pubblico hanno una procedura semplificata e senza l'applicazione dell'imposta di bollo.

Per le nuove richieste presentate dai titolari di ristoranti, bar, pub... (esercizi di somministrazione bevande e alimenti) l'autorizzazione ad occupare superficie esterna può arrivare anche al 200% di quella interna (comunque non superiore a 80 mq.).

Ma le novità riguardano anche le richieste di ampliamento di suolo pubblico già concesso: si può autorizzare fino al 100% della superficie già in godimento. Infine, alle attività artigianali che preparano prodotti da forno (panetterie, pizzerie...) si può concedere un'area di suolo pubblico doppia rispetto a quella consentita dal vigente regolamento comunale.

Un'ultima e importante direttiva dell'Amministrazione - volta a favorire la procedura semplificata - riguarda i controlli sulla posizione contributiva dei richiedenti il suolo pubblico. L'accertamento su tributi comunali e canone idrico non sarà preventivo, ma successivamente demandato agli Uffici preposti. Su Tp24, infatti, avevamo denunciato che alcuni esercenti si vedevano respinte le richieste di proroga o di ampliamento del suolo pubblico perché morosi con le imposte comunali.

A Castellammare lavoratori socialmente utili contro gli assembramenti in spiaggia
Intanto a Castellammare del Golfo hanno pensato di affidare ai lavoratori socialmente utili non solo la pulizia della città ma anche vigilare ed evitare assembramenti in spiaggia. Nuova mansione per i cittadini che in estate lavorano per il progetto “Città pulita” predisposto dall’assessorato ai Servizi Sociali: quest’anno dovranno controllare anche che non ci siano assembramenti nelle spiagge libere e nelle zone più frequentate nelle ore serali.
Le misure anticontagio da Covid-19, infatti, sono previste tra le attività che dovranno svolgere 35 cittadini con difficoltà economiche che a breve saranno al lavoro per ripulire le spiagge e la città.
Lavori socialmente utili per chi sarà individuato tramite bando predisposto dai Servizi Sociali del Comune: dalla collocazione delle passerelle per disabili nella spiaggia Playa e di Guidaloca al controllo delle isole ecologiche collocate in queste stesse spiagge (4 isole ecologiche alla Playa, 3 a Guidaloca) passando adesso anche al controllo per prevenire assembramenti nelle spiagge libere, ma anche in villa Margherita e, nelle ore serali, nelle frequentatissime zone del corso Garibaldi basso, cala Marina e piazzale Stenditoio, piazza Petrolo, vicolo Timpa, piazza Madrice, piazza Castello, cala marina e piazzale stenditoio.
«A causa dell’emergenza coronavirus, quest’anno l’importante progetto sociale che consente decoro ambientale e contemporaneamente supporta cittadini con difficoltà economiche, prevede nuove e precise attività per i lavoratori poiché –spiegano il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore ai servizi Sociali Enza Ligotti- faranno da supporto al controllo antiassembramento sulle spiagge libere ma anche nelle zone maggiormente frequentate da cittadini e turisti nelle ore serali, semplicemente ricordando che occorre mantenere le distanze, indossare i dispositivi di protezione individuale e prevedere precise misure igieniche».

Al progetto possono partecipare cittadini residenti a Castellammare del Golfo di età compresa tra i 18 ed i 65 anni che hanno precisi requisiti valutabili per la graduatoria come ad esempio il basso reddito, gli anni di disoccupazione, i figli a carico e vari altri parametri dettagliatamente riportati nel bando. I cittadini lavoreranno 4 ore al giorno per complessive 160 ore e riceveranno un contributo di 800 euro. Ai lavoratori sarà garantita la copertura assicurativa. L’istanza di partecipazione, da presentare entro il 10 giugno 2020 al protocollo comunale, e da un solo componente per nucleo familiare, può essere ritirata presso l’ufficio tecnico III Settore Infrastrutture o l’ufficio Servizi Socio Assistenziali che si trova in via poeta Vincenzo Ancona n 3, II piano, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 (telefono: 0924592207/238).


Situazione spiagge libere, protesta l’Anci
Ma sulla situazione delle spiagge libere, la loro gestione, in Sicilia è intervenuta l’Anci, l’associazione dei comuni. Non ci stanno i sindaci siciliani ad avere tutta la responsabilità sulle proprie spalle.
“Ancora una volta e nonostante gli impegni a tutti i livelli a partire dal Presidente Conte, sembra che pure in materia di spiagge libere si vogliano scaricare ulteriori responsabilità sui sindaci con l'organizzazione ed il controllo del rispetto delle prescrizioni contro il contagio. Anche se è ormai chiaro che i comuni non hanno risorse e mezzi per il controllo diffuso del territorio, a livello nazionale viene l'indicazione che siano i sindaci a doversi occupare delle spiagge libere e della verifica del rispetto della prescrizioni estremamente stringenti emanate dal ISS”.
Questo il commento del presidente di ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, che aggiunge: “Mi auguro che il Governo nazionale, la Regione e il Demanio comprendano che in Sicilia, con centinaia e centinaia di chilometri di spiagge e scogliere, tutto questo è semplicemente impossibile senza adeguate risorse e mezzi. I comuni faranno certamente la propria parte come già stanno facendo per l'informazione e la sensibilizzazione dei cittadini, ma il controllo delle aree di balneazione libere è certamente necessario perché queste non si trasformino in pericolosi luoghi di assembramento. E' un motivo in più perché una semplice delega ai comuni senza dotarli di adeguati strumenti sarebbe un atto irresponsabile oltre che istituzionalmente scorretto”.