I disagi che vivono i cittadini di Pantelleria, Lampedusa e Linosa dovuti ai disservizi della compagnia Dat sono al centro di una denuncia fatta dai due rispettivi sindaci Vincenzo Campo e Totò Martello, che con una nota lamentano i disservizi della compagnia aerea Dat. Qui la nota:
“La compagina Dat continua a creare disservizi poiché mantiene ancora oggi un solo collegamento aereo giornaliero con capienza ridotta per Lampedusa, che fa scalo a Pantelleria, così come avveniva durante la ‘Fase 1’ dell’emergenza Covid quando lo spostamento fra i comuni era fortemente limitato. Ma ora che gli spostamenti sono più liberi, capita quasi ogni giorno che vengano lasciati a terra diversi passeggeri, anche persone che devono viaggiare per lavoro o esigenze di prima necessità. Oltretutto dal momento che alcuni posti a bordo sono riservati al personale delle Forze dell’Ordine, succede che a restare a terra siano anche malati che si recano a Palermo per cure sanitarie e che poi non hanno la possibilità di tornare a casa”. Lo dicono il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello ed il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo.
“È bene ricordare che la compagnia area Dat è tenuta a garantire i collegamenti aerei con Lampedusa e Pantelleria non come ‘tratta commerciale’ ma come ‘tratta sociale in regime di continuità territoriale’: se alla luce delle norme Covid i posti a bordo sono ridotti – aggiungono Martello e Campo- o si utilizzano aerei più grandi o si ripristinano immediatamente i tre collegamenti giornalieri diretti con Lampedusa, ed i voli diretti per Pantelleria”.
Ai disagi dei cittadini dovuti alla diminuzione dei voli, in questi mesi di nuova chiusura del punto nascite, si è aggiunto quello delle donne costrette a volare a Palermo o Trapani per far nascere i loro bambini. L'ultima a lasciare l'isola è Caterina Culoma che ha lasciato il suo primo genito ai parenti. Il parto è previsto a metà giugno. Sono otto le donne che hanno partorito o come Caterina si apprestano a farlo, ma non è finita qui. Ci sono, infatti, altre donne che diventeranno mamme nei prossimi mesi del 2020 e purtroppo con i disagi e lo stress che comporta il dovere partire per fare nascere il proprio figlio lontani da casa e specie in questo periodo di emergenza sanitaria, con la paura di poter contrarre il Covid-19.