I media locali scrivono che l'on. Lo Curto ha convocato la Commissione Ambiente dell’Ars per affrontare la questione della revoca della Concessione Demaniale alla Myr, alla presenza degli assessori, dei rappresentanti della Myr unitamente al sindaco e al presidente del Consiglio.
Tutto ciò, nonostante il sette di Maggio, sempre su proposta dell'on. Lo Curto, alla presenza dei medesimi soggetti, si era fatto il punto sulla questione Porto.
In quella occasione, l'assessore Falcone ha dichiarato, che Marsala deve passare alla fase 2 che consiste nell'invio, entro due settimane, di un progetto, anche solo definitivo che la Regione valuterà perché ha le risorse economiche per finanziarlo!
Ebbene, l'on. Lo Curto dopo aver tentato senza esito la difesa della Myr 15 giorni fa, ci riprova e chiede di convocare un incontro per mettere sul banco degli imputati l’ Assessorato Territorio e Ambiente, con all'oggetto: “fare chiarezza sulle lungaggini di un iter che ha portato la Regione ad esprimersi sulle autorizzazioni dopo otto lunghi anni ed a determinarsi anche sulla revoca della concessione perché è inammissibile che naufraghi un accordo di programma siglato dal presidente della Regione pro-tempore, dal comune di Marsala e dall’imprenditore che ha avuto l’idea progettuale di realizzare il porto.
Si ricorda all'on. Lo Curto, che se vi fossero state responsabilità della Regione nel ritardo dell'iter di approvazione del progetto, i bravi avvocati della società avrebbero continuato il percorso già intrapreso di richiesta di risarcimento milionario al Comune di Marsala e a tutti gli enti che avrebbero dovuto garantire la celerità del procedimento per il rilascio delle autorizzazioni.
La responsabilità del naufragio dell'accordo di programma è da imputare al privato. È il privato che non intende rispettare il patto di quell’accordo con il quale si era impegnato a realizzare l'opera senza distinzione fra parte pubblica e privata.
La disponibilità della Regione di mettere di tasca propria/nostra venti milioni di euro per la realizzazione del porto fa DECADERE la necessità di ricorrere alla legge Burlando. È palese, che se la Regione è disposta a finanziare un'opera, non può consentire ad un privato di impadronirsi per più di mezzo secolo dell'unica parte potenzialmente più appetibile della città.
Proporre una tale generosa apertura di credito al privato, vuol dire non valutare responsabilmente tutti gli aspetti di cui sopra.
A questo punto, da marsalese chiedo al Sindaco del Comune di Marsala a che punto è il progetto definitivo (non esecutivo) del porto da presentare alla Regione, visto che la stessa, per tramite dell'assessore Falcone, si è resa disponibile a valutare la realizzazione dell'intera opera portuale?
Per anni abbiamo assistito al teatrino del privato che in teoria ha millantato scenari e risorse che nella pratica ha dimostrato di non possedere. Adesso, non vogliamo assistere al fallimento della parte pubblica per non aver tempestivamente presentato il progetto relativo alla realizzazione del porto.
L'auspicio é che il Comune rediga al più presto il progetto dell'intera infrastruttura e che questo sia redatto con il criterio della razionalità e non del velleitarismo.
Antonello Passalacqua