Giuseppe Lipari, consigliere comunale di Trapani, sono sempre più tesi i rapporti con il sindaco Giacomo Tranchida. La dimostrazione è stato il regolamento per sostenere le attività produttive danneggiate dalla crisi da Coronavirus. Lì non c'è stato confronto.
L'ultimo regolamento che doveva essere sintesi di un confronto tra maggioranza, opposizione e amministrazione, si è rivelata alla fine una farsa.
Perchè?
Era giusto che andasse discusso, ma c'è stato un diktat dall'alto, dal comandante monarca Tranchida. Tutti i consiglieri di maggioranza sono rimasti in silenzio quando noi della minoranza volevamo confrontarci, avevamo presentato una ventina di emendamenti migliorativi. Invece abbiamo ricevuto un metaforico schiaffo in faccia, che è anche uno schiaffo alla cittadinanza. Avere un regolamento che fosse frutto di una unità di intenti sarebbe stato un valore aggiunto.
Il sindaco ha risposto ad una delle sue interrogazioni dicendo che “certe interrogazioni non meritano risposta”. C'è un pericolo per la democrazia di Trapani?
Certamente. Il problema è nato quando chi doveva fare opposizione al sindaco invece è salito sul carro dei vincitori e lo ha sostenuto facendolo diventare un plebiscito. Ma questo non significa che si debbano mettere da parte i principi democratici. Ognuno di noi è stato eletto, rappresenta una fetta di popolazione ed è giusti che venga ascoltato.
Però Lipari, Tranchida ha preso il 70% alle elezioni, e ha contribuito anche lei a questo, era a suo sostegno. Ora è pentito?
Mi scuso di aver contribuito. Non conoscevo il soggetto. Ma solo gli stupidi non cambiano idea, io l'ho cambiata e riconosco l'errore. Ma al netto di ciò è impensabile che a Trapani, con un trascorso poco felice, non ci sia spazio per rispondere in maniera decorosa e con garbo istituzionale ad un consigliere comunale.
Il sindaco è molto attivo sui social, va in giro a commentare e attaccare consiglieri e cittadini.
Il problema è grave perchè su Facebook con il tuo account personale puoi fare quello che vuoi, ma utilizzare i mezzi istituzionali è grave.
Resta inevasa, in tutto ciò, la sua interrogazione che riguardava il Campo Coni.
Chiariamo una cosa. Io non ho nulla contro il sindaco, ma il problema del Coni è semplice. Il premier Conte nel suo decreto ha stabilito la riapertura di parchi, ville e consentite lì attività sportive. Trapani ha avuto una settimana di tempo per rimettere in sesto il Campo Coni, serviva solo la scerbatura. Volevo chiedere il motivo del ritardo.
Di contro la maggioranza nell'ultimo consiglio comunale ha soltanto approvato o bocciato gli emendamenti.
Il loro atteggiamento costituisce un appiattimento verso il basso. Esempio tra tutti è la pista ciclabile di Erice, se sei circondato da yesman è chiaro che se stai sbagliando questi non possono fartelo notare. Ho paura che Trapani vada in questa direzione. Adesso ci si avvicina alla fine della legislatura regionale, e magari il sindaco vorrà candidarsi all'Ars e comincia a fare campagna elettorale. Ma staremo a vedere a chi riuscirà a coinvolgere. Di sicuro non i giovani.
Perchè lei che è giovane non ha avuto un posto in giunta?
Dovevamo avere prima di un posto in giunta una possibilità di confronto, e questo non c'è stato.
C'è chi dice che lei e la consigliera Garuccio siate passati a Via, il movimento di Nino Papania. Vi accusano di essere trasformisti e di essere giovani che fanno vecchia politica.
Non sono un trasformista. Io e Garuccio siamo stati messi fuori dalla maggioranza. Il mio caso è stato evidente in diretta streaming. Siamo stati buttati fuori perchè scomodi e non avevamo voglia di difendere un'amministrazione che lavora male. E' stato costituito il movimento Via, sì, Papania non ha detto di ambire a incarichi politici. Il vero cambiamento potrebbe essere questo, quello di dare spazio ai giovani, con un ricambio generazionale. Io speravo che il sindaco Tranchida con la lista giovani desse spazio, davvero ai giovani, con un assessore giovane alle politiche giovanili. Ma così non è stato.