Il consigliere comunale Francesco Giuseppe Crimi dice basta agli annunci e propone di anticipare gli aiuti economici ad artigiani, commercianti e liberi professionisti, le categorie più colpite dal blocco delle attività a causa del covid-19-
Crimi, non ha bisogno di presentazione. A capo della lista “Futuro”, contese la poltrona di sindaco alle ultime elezioni amministrative, al vincitore Domenico Venuti.
Un centrodestra diviso e, molto probabilmente, anche la composizione dello schieramento le cause della sconfitta.
In politica non sempre due più due fa quattro. La presenza di autorevoli personaggi politici non fu sufficiente a supplire la mancanza di una visione comune.
L’aggregazione di tanti “cavalli di razza” che avrebbe dovuto essere la forza della lista, si è rivelata invece la sua debolezza.
Molto prima di ogni pessimistica previsione, ciascuno ha preferito liberarsi da ogni vincolo, dimostrando clamorosamente che non sempre il “nemico” del nostro nemico può diventare un nostro “amico”.
Tutta la vicenda comunque non ha impedito a Crimi di svolgere il ruolo di consigliere di opposizione servendosi di tutte le opportunità che le istituzioni prevedono.
E’ di questi giorni la presentazione di una sua mozione in cui vengono recepiti i punti segnalati da artigiani, commercianti e liberi professionisti in una loro petizione presentata all’Amministrazione.
Crimi ha chiesto di inserire la mozione nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, da convocare anche urgentemente se, come scrive, “ vogliamo effettivamente dare risposte adeguate alle esigenze dei cittadini.”
In effetti numerosi artigiani, commercianti e liberi professionisti hanno sottoscritto e consegnato un documento al Sindaco, nel quale hanno individuato e segnalato tre importanti interventi economici che consentirebbero un reale sostegno delle loro attività.
Gli interventi economici invocati, e recepiti nella mozione di Crimi, sono:
- L’azzeramento o riduzione, in dipendenza dei fondi percepiti, dell’IMU comunale 2020 e richiesta di azzeramento della parte statale;
- Il pagamento utenze (luce, gas e acqua) e canoni di affitto 2020 dei locali utilizzati per le attività lavorative compromesse dall’emergenza sanitaria;
- L’azzeramento e ove possibile ampliamento del suolo da utilizzare, dell’imposta anno 2020 di occupazione suolo pubblico dovuto dalle attività lavorative compromesse.
Crimi, a sostegno della mozione presentata scrive che “la difficile realtà che ci circonda non lascia spazio ad inutili e vanitose interviste o messaggi su Facebook, ma è necessario prepararsi adeguatamente per procedere nell'immediato alla distribuzione delle risorse economiche di sostegno alle attività lavorative ed ai cittadini Salemitani. La criticità del momento non consente di mostrarsi inadeguati, così come lo si è stato per tempi di reperimento e nella distribuzione delle mascherine alla cittadinanza.”
Aggiungendo polemicamente che Salemi “nonostante individuata come ‘zona rossa’ è stata tra gli ultimi comuni della provincia a reperire le mascherine e l'amministrazione comunale non è stata in grado di garantirne la distribuzione a ciascuno dei componenti dei nuclei familiari.”
Secondo il consigliere Crimi “la distribuzione adeguata andava va fatta con l'elenco dei cittadini residenti redatto dall'ufficio anagrafe alla mano e con l'esatta individuazione del numero dei componenti di ciascun nucleo familiare.
Quando non si procede in questa maniera è o perché non si è capaci di fare bene o perché si preferisce fare tanta confusione.”
E infine l’invito all'Amministrazione di attivarsi concretamente “per porre in essere i necessari interventi, non è possibile continuare a ‘parlare’ di cosa devono fare gli altri senza mai porre in essere gli interventi specifici che competono per la risoluzione dei problemi Salemitani. La responsabilità dell' inefficienza e del mancato raggiungimento dei risultati dovuti non può essere sempre addebitata ad altri; quando, infatti, l'inefficienza permane ed è diffusa, è evidente che essa è strettamente legata a chi è posto al vertice dell'attività amministrativa”.
Mentre scriviamo queste note, abbiamo avuto modo di leggere sia pure affrettatamente l’ultimo decreto della note di sabato scorso.
Alla luce dei nuovi provvedimenti , ci sembra di potere dire che quanto rivendicato dal consigliere Giuseppe Crimi e dalle categorie interessate che con questo tipo di manovra rimarrà solo una pia illusione.
Non solo, ma il rischio serio è che ci sia l'interruzione di alcuni servizi essenziali erogati fino ad oggi dai Comuni.
È una preoccupazione che accomuna tutti i sindaci, anche quelli di città più ricche finanziariamente.
C’è chi, come il sindaco di Firenze Nardella, ha ipotizzato addirittura uno stop all'illuminazione pubblica. Ed è quando dire!
Da qui l’urgenza dell’arrivo nelle casse comunali delle risorse finanziarie.
Ma se queste non entrano, le alternative inesorabili saranno: o fai pagare altre risorse alla comunità, ed è impensabile, e si dovranno mettere in campo tutte le azioni possibili perché non arrivi mai quel giorno, o i servizi non potranno mai migliorare e il rischio che ci siano interruzioni potrebbero essere una certezza.
Ci viene da sorridere quando pensiamo a certe “sollevazioni” contro l’”imposizione” delle mascherine dal sindaco di turno.
Il quadro che abbiamo di fronte, assolutamente reale, e di natura strutturale.
Si deve avere la lealtà di dirlo ai cittadini, perché è un tema che attiene ai servizi essenziali e al rischio default del Paese.
E’ urgente quindi una profonda correzione in Parlamento, con manovre aggiuntive e con ulteriori aggiunte di altre risorse finanziarie.
Franco Ciro Lo Re