Caro direttore, nelle scorse ore i siciliani hanno appreso che nel valzer delle nomine politiche, il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci dopo aver avocato a se "ad interim" l'assessorato ai beni culturali e dell'identità siciliana dopo il decesso del compianto archeologo Sebastiano Tusa, lo abbia assegnato alla Lega, sia chiaro legittimamente e democraticamente.
Poi saranno i residenti siciliani nel 2022 se sia stata politicamente opportuna. Sorvolo sul giudizio politico del più papabile Stefano Candiani (segretario regionale) , che quando s'inizio' a parlare di rimpasto chiese pieni poteri (la forma mentis e culturale del partito è questa) in relazione all'assessorato attribuito, allora si parlava dell'agricoltura. Oggi probabilmente ai beni culturali, titolo di studio maturità scientifica, difficile da digerire la scelta nella stessa coalizione centro destra, come successore di un archeologo palermitano un politico con il curriculum vitae del lombardo di Busto Arsizio. Mi permetta di dubitare che l'unico requisito richiesto non sia l'assoluta fedeltà al leader Matteo Salvini. Noi marsalesi conosciamo bene Sebastiano Tusa e quando volle contro il parere di molti la collocazione a Baglio Anselmi della nave romana. Immagino quale potrà essere la scelta suggerita del varesotto ad un ritrovamento archeologico marino tra Menfi e Castelvetrano oppure tra Mazara e Marsala o suggerirà il Toni Scilla di turno?
Molti alla notizia hanno postato su Facebook la bandiera siciliana a mezz'asta, sinceramente mi sembra la solita retorica di circostanza. Chi come me inizi a lavorare perché ciò non accada per le regionali del 2022 e prima per Marsala 2020
Grazie dell'ospitalità
Vittorio Alfieri