Cara Zia Rosangela,
amavi Genova tanto da averla scelta come tua città adottiva dall'età di 16 anni. Ma amavi anche Marsala, dove eri nata e dove, come me, facevi ritorno quando potevi…
Vivevi da sola ma insieme abbiamo condiviso quei momenti che possono vivere solo due marsalesi a Genova… i pansooti al sugo di noce e il cous-cous di pesce che provavamo a cucinare con la “ghiotta” del pescato ligure e la semola che si trova nei supermercati che non si” incocciava”mai come volevamo noi! Mi dimostravi il tuo essere zia (e ancora di più zia marsalese!) nei tuoi inviti a pranzo la domenica … mi dicevi scherzando che volevi prepararmi “un lemmu di pasta” … e non mancava mai una bottiglia di vino di quello buono … e magari un “Vecchio Florio” in onore di tuo padre Cecè Scarpitta, mio nonno, che aveva lavorato proprio alla Florio. Abbiamo condiviso le spiagge affollate di Bogliasco e Varazze e i lidi infuocati di Marsala … mi raccontavi di quando da piccolo mi portavi sulla spiaggetta di Boccadasse a lanciare i sassolini a mare … e ricordo quella volta che hai preso con te tutti i tuoi nipotini e siamo partiti al mattino presto per andare a Mozia …
Nelle lunghe abbuffate “genovesi" mi raccontavi spesso delle difficoltà vissute dalle famiglie marsalesi nel dopoguerra … quando allora come ora si emigrava da Marsala. Sembrava quasi che tu volessi esorcizzare quei tempi così difficili proprio con il ricordo dei piccoli successi della tua vita e con l’abbondanza inverosimile della tua tavola apparecchiata con ogni ben di Dio. Non deve essere stato facile per te costruirti una nuova vita qui a Genova a quell’età. Avevi lavorato come baby-sitter, poi un anno a Londra, poi per anni in aziende private e finalmente riuscivi a vincere il concorso della vita. Eri così fiera di aver lavorato ai Musei e al Comune di Genova … rivendicavi con orgoglio il tuo essere siciliana (e soprattutto marsalese!) che aveva conquistato il suo pezzettino di Nord poco per volta a fatica e con determinazione, proprio come fanno tanti siciliani al Nord. Dopotutto tu stessa eri Sud … Sud al Nord … … noi che viviamo con il corpo al Nord ma con la mente e il cuore proiettato a Sud… noi…noi siamo tutti Sud al Nord!!!
E Tu che hai sempre lottato da sola nel corso della tua vita, che mi hai sempre dato consigli riguardo al mondo del lavoro, tu che per me fin da bambino sei sempre stata "grande", tu che per me eri invincibile... Tu… alla fine, a 74 anni, ti sei dovuta arrendere esattamente un mese fa di fronte a una cosa infinitamente più piccola ... e mai avrei pensato che sarebbe successo proprio a te...immaginavo che un giorno ci saremmo dovuti salutare per sempre ma non in questo modo ... Scrivevano che sarebbe andato tutto bene, ma per noi purtroppo non è stato così … Aspetto di poter uscire in sicurezza per poter andare al cimitero a portarti un fiore … ma qui a Genova i contagi sembrano aumentare … lo testimoniano le sirene delle ambulanze che martellano con angoscia le nostre giornate di quarantena … io che ho condiviso con te tanti momenti non ho potuto condividere con te il tuo funerale … sembra assurdo ma è così!!
Mi è stato riferito che entrando in ospedale presa dallo sconforto avresti detto:”E ora chi si occuperà del mio funerale?”
Lo abbiamo celebrato a distanza ognuno a casa propria, parenti, amici e conoscenti da ogni parte d’Italia si sono riuniti idealmente l’8 Aprile nel triste momento del tuo trasposto funebre dall’Ospedale San Martino al Cimitero di Staglieno. Le Onoranze Funebri che ho incaricato senza poter uscire di casa sono state così gentili da mandarmi nell’immediatezza di quegli istanti le foto e i video che io giravo subito a tutti i partecipanti … ti posso assicurare che c’era tanta gente … da Marsala a Genova … un assembramento di cuori, preghiere e ricordi ti ha accompagnato nel tuo ultimo viaggio per le vie di Genova, ha sfidato e vinto quello stesso virus che ti ha ucciso! Ringrazio tutti per aver partecipato ed essersi uniti al nostro comune dolore, eravamo distanti ma uniti, lontani ma vicini a te con il pensiero e con il cuore! Noi abbiamo pregato e ti abbiamo ricordato lanciando gerani rossi dal balcone di casa…oltre le bandiere dell’Italia e della Sicilia che avevo fissato per quella triste occasione. Faceva caldo dentro al vestito da cerimonia tirato fuori dall’armadio della camera da letto a due passi dal poggiolo. Ci siamo salutati per l’ultima volta con l’ultimo video ricevuto dagli addetti alle Onoranze … l’auto funebre varcava lentamente l’ingresso del Cimitero di Staglieno accompagnata da due addetti che si sono spontaneamente offerti di fare da piccolissimo corteo. Quando l’auto ha raggiunto la Cappella hanno recitato per noi il Padre Nostro mentre nel video si sentivano i rintocchi delle campane. Ed è stato allora che ho tirato come un sospiro di sollievo … fino ad allora avevo pensato a Vitti ‘na Crozza, la popolare canzone siciliana, forse l’inno di tutti i siciliani al Nord … e all’amarezza che saresti potuta morire “senza un tocco di campane” …
I tuoi effetti personali si trovano ancora al San Martino … prima o poi dovrò trovare il coraggio di andare a recuperarli, accendere il tuo cellulare ed avvisare quelle persone della tua lista contatti che ancora non sanno cosa è successo … nel frattempo spero che questa lettera possa essere letta anche da loro …
Sai che il desiderio mio e della mia famiglia è sempre stato quello di ritornare a Marsala. Forse un giorno, pur di non doverti lasciare sola qui a Genova, faremo un ultimo viaggio … voleremo di nuovo verso le spiagge infuocate, Mozia e il cous-cous incocciato come si deve … a Marsala ci saranno ad aspettarti al Cimitero tuo fratello Giuseppe, mio padre, e i tuoi genitori, nonno “Cecè” Francesco e nonna Paola, perché ogni siciliano, soprattutto se ha vissuto lontano dalla sua terra natale, ha diritto ad avere un parente che lo pianga e gli porti un fiore …
Grazie per essermi stata zia, madrina e punto di riferimento nel corso della tua vita ...
Non lo dimenticherò mai!
Mi manchi ...
Tuo nipote Marcello