Tre giorni intensi di sedute all’ARS per l’approvazione della Finanziaria che più volte il presidente, Nello Musumeci, ha definito da guerra.
Non sono mancati gli scontri, le polemiche, i toni accesi.
Musumeci ha urlato contro Luca Sammartino, deputato di Italia Viva, reo di avere chiesto il voto segreto su un suo emendamento.
Per quanto possa fare schifo nascondersi dietro il voto segreto è uno strumento riconosciuto, a cui i deputati ricorrono spesso per i loro giochi e manovre.
Il governatore ha abbandonato l’Aula, non vi ha fatto più ritorno, chiede ancora una volta che il voto segreto venga abolito: “Ho lasciato l’Aula l’altro giorno per protesta contro l’ennesimo uso irresponsabile e vergognoso del voto segreto, mentre si parlava della fame nelle famiglie e della sofferenza delle imprese. Per me, vissuto sempre nel rispetto istituzionale, assentarmi dall’Aula è stata una decisione assai sofferta e dolorosa. Ma volevo un atto forte perché forte e grave è la emergenza che tutti viviamo. Non ho voluto compromettere la prosecuzione del dibattito, con la responsabilità di chi ha comunque seguito l’esame di ogni articolo della legge Finanziaria - proposta dal mio governo - perché ho a cuore gli interessi legittimi dei siciliani, da mesi in grande sofferenza. Da domani lavoreremo per rendere concreti quegli interventi di sostegno economico e sociale. Ora che la Finanziaria è al sicuro - grazie al lavoro di tutti i gruppi parlamentari e del presidente dell’Ars - riproporrò all'onorevole Miccichè la sentita esigenza di mettere mano alla modifica di quella norma regolamentare sul voto segreto, la quale, nell'abuso che se ne fa da settant'anni, suona ad offesa del Parlamento siciliano, rimasto l’unico, ripeto l’unico in Italia a non averla cambiata".
La Finanziaria contiene misure di sostegno per le aziende, le imprese, per le famiglie per 1,5 miliardi di euro.
Gianfranco Miccichè al termine dei lavori ha ringraziato l’onorevole Riccardo Savona, presidente della Commissione Bilancio, per avere lavorato senza risparmiarsi.
Si è consumato in Aula lo scontro la capogruppo dell’UDC Eleonora Lo Curto e Miccichè, l’emendamento presentato, che prevedeva lo stanziamento di 100 mila euro per il Baglio Tumbarello, ha fatto drizzare le antenne al presidente dell’ARS: “E’ una marchetta”.
Alla fine i 26 articoli sono stati approvati nel tardo pomeriggio del 2 maggio, soddisfatto il deputato Vincenzo Figuccia, UDC: “Il parlamento regionale, con il contributo di tutto il gruppo parlamentare dell’Udc, è intervenuto con la legge di stabilità su tante categorie che erano state dimenticate dal Governo nazionale nell’emergenza coronavirus. Abbiamo colmato tanti buchi con una serie di misure che qualificano la nostra azione, dagli aiuti a favore degli stagionali, passando a categorie come quella della formazione professionale. Verranno garantiti prestiti, ed in quota parte anche a fondo perduto, nel settore delle attività produttive. Certamente è una buona legge finanziaria che immette liquidità in un circuito che altrimenti rischiava la crisi economica più nera e la recessione”.
Non la pensano così i deputati del Partito Democratico secondo cui la Finanziaria è scritta sulla sabbia:”Non solo per le coperture incerte ma anche perché non propone una vera prospettiva di ripresa e sviluppo per la Sicilia”.
Netta presa di distanza del capogruppo dem, Peppino Lupo, nei confronti di Musumeci per non essersi presentato in aula: “Sul nostro voto contrario ha influito anche il comportamento del presidente Musumeci: il suo rifiuto di confrontarsi il parlamento rappresenta una rottura istituzionale fra il governo e l’Ars. In un momento in cui la Sicilia è in ginocchio per l’emergenza Coronavirus, il presidente della Regione aveva il dovere di essere in aula e dare il suo contributo alla manovra: la scelta di non volere neppure ascoltare i deputati, sia di maggioranza che di opposizione, è inqualificabile. E trovo puerile la scusa del voto segreto, in un momento così drammatico per i nostri concittadini”.
Anthony Barbagallo, Pd, sostiene che la Finanziaria abbia trovato approvazione grazie a qualcuno dell’opposizione: “Che ha spudoratamente tradito il mandato elettorale schierandosi con il centrodestra e che certamente non serve alla Sicilia”.
E adesso a Finanziaria approvata, entro il mese di maggio, ci dovrebbe essere il famoso rimpasto di giunta con l’ingresso della Lega che ha chiesto la delega all’Agricoltura.
Non mancheranno altri movimenti e nuovi equilibri in Aula, le epurazioni dei grillini, il primo ad essere colpito è stato Sergio Tancredi, potrebbe avere come conseguenza la creazione di un nuovo gruppo all’ARS, insieme ad altri deputati, e un rafforzamento della maggioranza che guarda al governo regionale.