Si chiama "Tutti insieme da casa", l'iniziativa della Libera Orchestra Popolare di Marsala che ha messo tutti i suoi componenti davanti al pc e o al telefonino e nel chiuso delle proprie stanze hanno suonato e cantato il brano "Hallelujah".
Oltre 60 gli orchestrali, coordinati da Salvatore Inguì - responsabile di Libera - che ha pensato al progetto in pieno periodo di emergenza Coronavirus. La Libera Orchestra Popolare è formata da giovani, donne, uomini, ragazzi del quartiere Sappusi, minori stranieri e richiedenti asilo, dall'associazione "Libera", "Gli Amici del Terzo Mondo", "Arché Onlus" e "Punti di vista".
"Tutti insieme da casa": questo il progetto musicale ideato e realizzato dalla Libera Orchestra Popolare di Marsala in tempo di lockdown. «Non abbiamo mai smesso di suonare e cantare - spiega il referente di “Libera contro le mafie” della provincia di Trapani, Salvatore Inguì - Abbiamo voluto sfruttare la tecnologia per accorciare le distanze e continuare a fare ciò che ci piace e ci unisce». I protagonisti dell’iniziativa sono oltre 60 persone di diversa età, sesso, cultura, orientamento sessuale e religioso: ragazzi del quartiere popolare Sappusi, minori autori di reato, minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo, ex detenuti, chi è affetto da forme di disabilità, oltre a rappresentati delle associazioni “Libera”, “Amici del Terzo Mondo” e “Archè onlus” che sostengono il progetto. Per la realizzazione del brano “Hallelujah” c’è stata anche la partecipazione del gruppo “I punti di vista”, composizione formata da ragazzi non vedenti, ormai parte integrante della Libera Orchestra Popolare.