Il rimpasto di giunta regionale si annuncia da troppo tempo, il presidente Nello Musumeci lo rinvia per non alimentare faide interne ai partiti, che poi diventano lame affilate contro i provvedimenti governativi.
Forza Italia non ne ha fatto mai mistero: Gaetano Armao non rappresenta gli azzurri, non è un assessore riconducibile ai forzisti, quindi si reclama un ulteriore posto in giunta.
La sfiducia di Gianfranco Miccichè, commissario regionale di Forza Italia, per Armao ha vecchie radici di campagne elettorali portate avanti fuori gli schemi del partito.
Musumeci è pronto a fare entrare in giunta la Lega di Matteo Salvini, il vertice che si è tenuto venerdì sera indica anche la delega richiesta: Agricoltura.
Al momento quella poltrona è occupata dal forzista Edj Bandiera, Miccichè fa sapere che i vertici del partito non hanno remore a lasciare libera quella casella in favore del Carroccio ma per gli azzurri dovranno esserci altre postazioni e riconoscimenti di primo piano: spazio per le provincia di Agrigento con Roberto Gallo Afflitto e pure per quella di Trapani con l’ingresso in giunta di Toni Scilla.
Maggio dovrebbe essere il mese del rimpasto di giunta, c’è sempre la delega ai Beni Culturali da affidare, dopo la morte di Sebastiano Tusa il presidente Musumeci ha trattenuto a sé quelle competenze.
Si pensa ad un tecnico che possa continuare il lavoro e i progetti del compianto Tusa.
Intanto il 27 aprile approderà in Aula la Finanziaria, il governatore ha chiesto ai partiti di non presentare emendamenti, è una Finanziara emergenziale, da “guerra”, che ha la necessità della massima collaborazione di tutte le forze politiche.
Alla video conferenza di venerdì mattina hanno partecipato i capogruppo di maggioranza: Eleonora Lo Curto per l’UDC, Carmelo Pullara per gli Autonomisti e Tommaso Calderone per Forza Italia, Elvira Amata per Fratelli d’Italia, Alessandrò Aricò per Diventerà Bellissima, Luigi Genovese per Ora Sicilia, Antonio Catalfamo per la Lega.
Alla riunione hanno presenziato, sempre collegati da remoto, i rappresentanti politici dei vari partiti di riferimento, da Saverio Romano a Stefano Candiani, da Gino Ioppolo a Roberto Di Mauro e Salvo Pogliese.
Dopo il vertice l’UDC ha voluto, con una nota, mettere a tacere qualche voce insistente circa la richiesta dello scudo crociato di entrare in giunta, già presente con Mimmo Turano alle Attività Produttive e Alberto Pierobon all’Energia.
Per la Lo Curto è tempo di fare spazio in giunta alla Lega: “Voglio ricordare a chi vuole creare confusione che la bussola per orientare con incisività la politica regionale siciliana è e resta legata alla coerenza progettuale della coalizione che ha eletto quale leader Nello Musumeci che oggi governa con quella autorevolezza morale unanimemente riconosciuta, che costituisce una solida garanzia rispetto a quanti erano abituati a tirare la giacca e a far valere la presunta forza muscolare. L’Udc è stato il primo partito a spingere ed a sostenere la candidatura dell’attuale governatore. Ne consegue che non cederemo ad atteggiamenti di arroganza che sono intollerabili e ingiustificabili”.
Anche il segretario regionale dell’Udc, Decio Terrana, interviene sulla possibile revisione della composizione della giunta Musumeci: “Siamo saldamente in maggioranza con un’azione condivisa da tutti i nostri deputati e lavoriamo per far crescere il nostro partito con l’obiettivo di allargare il campo del centrodestra”.
Per la Lo Curto L’Udc ha ricordato come si è in attesa di votare, all’ARS, la riforma sui rifiuti “Che insieme al Piano costituiscono il fiore all’occhiello di questo governo per mettere fine alla eterna emergenza in un delicato e tanto strategico settore, grazie anche alla indiscutibile competenza e acclarata statura morale dell’assessore Pierobon. I vertici nazionali dell’Udc non hanno indicato un bravo assessore politico ma un tecnico stimatissimo a livello nazionale ed internazionale proprio per permettere a Musumeci di centrare l’obiettivo. Per questo annuncio che l’Udc è pronto ad abolire il voto segreto all’Ars dietro il quale molto spesso, e proprio sulla riforma dei rifiuti, si sono nascosti i finti amici e i falsi moralisti per tutelare specifici interessi”.
La questione rimane aperta, dopo l’approvazione della Finanziaria si passerà alla fase due: il rimpasto.