La Guardia di Finanza di Carini ha sequestrato 144 confezioni di falso prodotto sanificante.
C'è dunque chi continua a speculare e a trarre profitti illegalmente dall'emergenza epidemiologica attuale.
Per un totale di 108 litri, nei flaconi in vendita all'interno di una bottega di generi alimentari, c'era in realtà, un normale prodotto detergente, sul quale è stata messa, una etichetta con la dicitura "esclusivamente per uso professionale" . I Finanzieri hanno hanno sequestrato la merce e denunciato il titolare dell'impresa fornitrice del prodotto che si trova a Bronte nel catanese. Qui i dettagli nel comunicato delle Fiamme Gialle:
I Finanzieri della Tenenza di Carini, nell’ambito dei controlli agli esercizi commerciali che in questi giorni si sono intensificati per garantire il rispetto delle norme in vigore volte al contrasto della diffusione dell’epidemia da Covid19, a seguito di segnalazione dei colleghi di Catania hanno effettuato, presso un negozio di alimentari sito in Carini, un sequestro di 144 confezioni di normale prodotto detergente, corrispondenti a 108 litri, illecitamente posto in vendita quale “sanificante” senza che ne fossero state preventivamente verificate le reali qualità biocide.
La capacità battericida, cioè la capacità di eliminare i germi e i virus del prodotto posto in vendita, etichettato “esclusivamente per uso professionale” deve essere appurata a mezzo di approfondite analisi chimiche e comprovata da una specifica autorizzazione ministeriale prima che lo stesso possa essere immesso in commercio. Tale indicazione è importante per escludere sia potenziali rischi per la salute pubblica sia al fine di evitare che i clienti vengano semplicemente indotti in errore a seguito delle false indicazioni riportate sulla confezione.
Per tale motivo i militari hanno proceduto a sequestrare la merce in vendita e a segnalare il titolare dell’impresa fornitrice – con sede a Bronte (CT) - alla locale Autorità giudiziaria per frode in commercio.
Continuano, incessanti, i controlli delle Fiamme Gialle in tutta la provincia palermitana, così come concordato in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al fine di controllare il rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Autorità governativa nonché contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza derivanti dalla commercializzazione di materiale non conforme alle norme.