Mi chiamo Francesco Castro e sono il fratello del Maresciallo Orazio Castro, del quale la vostra testata giornalistica si era occupata più volte in occasione del processo Scuto.
Vi scrivo per comunicarvi che in seguito all’accanimento giudiziario subito per ben 13 anni e che lo ha visto assolto dopo 3 gradi di giudizio con sentenza “assolutoria” liberatoriadella corte di Cassazione, mio fratello è morto a seguito degli effetti provocati dalle ingiustizie subite.
Orazio è stato un grande uomo, un carabiniere pluridecorato, (medaglia di bronzo e d’argento al valore militare), che ha dedicato la propria vita alla difesa degli ideali di giustizia e per combattere la mafia.
Oltre che a distruggergli la carriera, i 13 anni di processi nei quali fu ingiustamente accusato di associazione mafiosa, lo segnarono duramente, nell’animo e nella salute, con più infarti, un operazione a cuore aperto, un aneurisma cerebrale ed infine un cancro che purtroppo lo ha battuto.
Ma prima di essere vinto dal male, mio fratello fu annientato da una giustizia malata e superficiale. Una giustizia che dava credito a criminali e mafiosi, solo per pugnalare i servi fedeli dello stato come Orazio, che venne distrutto in 13 anni di martirio infamante psicologico e mediatico.
Mio fratello è stato un eroe che ha creduto nello stato, nel suo lavoro e che sarebbe morto per esso, ma alla fine lo stato gli ha voltato le spalle abbandonandolo. Ma quanti come lui?
Mi è sembrato doveroso condividere con voi quanto accaduto affinché tutti sappiano quanto mio fratello credesse nello stato e in quei valori che oggi fanno di lui e di quelli come lui dei martiri dell’ingiustizia.
Cordiali saluti
Francesco Castro