"In questi giorni di grande difficoltà per il nostro Paese, i giornali, le radio, le tv e i siti di informazione locali sono in prima linea nell’informazione sul territorio relativamente all’emergenza sanitaria Covid-19. Attraverso i propri microfoni e le proprie telecamere con l’eccezionale e coraggioso impegno dei propri giornalisti e dei propri tecnici, le emittenti tengono costantemente informati i cittadini dei rispettivi territori su tutti gli aspetti dell’epidemia in atto.
Il protrarsi della crisi rischia tuttavia di comprometterne la continuità aziendale, stante la gravissima contrazione della raccolta pubblicitaria che si sta verificando. Voglio ricordare ai signori ministri infatuati dalle piattaforme che l'informazione non si ferma ai social che, seppur utilissimi, non esprimono le garanzie e gli approfondimenti forniti dalle redazioni. La cosa vergognosa è che nel Decreto Cura Italia non v'è traccia di alcuna forma di sostegno economico per queste realtà pur essendo state esse stesse individuate nell'alveo dei servizi essenziali che a fronte dell'attuale emergenza bisogna continuare a garantire. In queste ore sono state formulate alcune proposte emendative che vanno prese seriamente in considerazione in Parlamento perché si scongiuri una vera e propria ecatombe mediatica e dell'informazione.
Pertanto è di vitale importanza che il Mise ponga in essere ogni azione necessaria alla tutela di tutti gli operatori dell'informazione nonché delle aziende che operano a livello locale nel settore radiotelevisivo e che insistono su tutto il territorio nazionale". Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato dell'Udc all'Assemblea regionale siciliana.