Una commercialista che si definisce “arrabbiata” per le misure economiche adottate per sostenere i lavoratori contro la crisi da Coronavirus. Un grido di aiuto per i dipendenti e le piccole aziende. “La gente non si sfama con i decreti. La situazione è drammatica”. Il racconto che fa del sistema degli ammortizzatori sociali è di totale confusione. Ecco la lettera.
“Oggi sono affranta e arrabbiata, pregare e sperare non è più sufficiente, chiedo allora aiuto ad una penna ad una voce che sa urlare al un giornale che mi aiuti e inoltrare in un coro unanime una protesta. In questo momento più che mai il mio grido è un grido di aiuto per tutti quei dipendenti e quelle piccole aziende, che risultano essere invisibili e fintamente aiutati da coloro che redigono decreti e messaggi scritti e televisivi con i quali comunicano solo falsità. Mi riferisco agli aiuti promessi per Ammortizzatori Sociali. Sapete come si devono richiedere? avete la più pallida idea di cosa hanno escogitato? Premetto che non voglio fare polemiche, né parlare dell’inadeguatezza della nostra attuale classe governativa, che incurante di alcune categorie continua ad avvalersi di sistemi burocratici e farraginosi.
E’ forse utile richiedere la presentazione delle domande di intervento per i dipendenti mediante CIGO, CIGD , assegno ordinario, assegno di solidarietà con metodologie miste, Inps, Enti Bilaterali, Regioni e chi più ne ha più ne metta? Far credere ad aziende in aiuti con Pin individuali e richieste tramite Patronati per cosa ? 600 euro? La confusione creata è ridicola e in che modo dovrebbero arrivare i denari ai dipendenti interessati in breve tempo? Esiste un tranello certo, nei termini della presentazione delle domande, nel “chi prima arriva meglio alloggia!”. La frase fino ad esaurimento delle provvidenze. Si vergogni chi ha partecipato a tale stesura, si vergogni, le provvidenze devono essere concertate in concreto e previste per tutti, ASINI, CAPRE! E’ mai possibile che le provvidenze, quelle previste, non potevano essere veicolate con mezzi snelli, magari inviando da parte delle aziende solo un elenco dei beneficiari sospesi con i loro riferimenti Iban? Creare confusione certo è utile, si sbaglia e non si riceve nulla, i molteplici adempimenti accessori dalla comunicazione OO.SS., sono importanti come importanti sono i termini del dies a quo nel messaggio 1321 dell’Inps. Tanto per tirare le somme ammesso che si riesca a presentare le domande correttamente, quando riceveranno i SOLDI i dipendenti? Perché, mi chiedo la voce di tanti dipendenti senza lavoro è invisibile? Forse per i nostri politici sono muti? Forse pensano che non stiano soffrendo? Forse credono che non abbiano lacrime e che non provino sgomento e dolore? Una sola cosa voglio sapere dove sono le provvidenze promesse alle aziende e ai dipendenti? Perché le domande per gli ammortizzatori sociali devono essere veicolate a diversi Istituti, ma chi è questo esperto che in commissione propone certi mezzi? Quando saranno corrisposti gli assegni ai dipendenti? In che tempi? Mi terrorizza ciò che ha comunicato il signor Tridico, egli sostiene che potrà corrispondere le pensioni solo fino a maggio. E dopo? E i dipendenti allora? Anche per loro tutto passa attraverso l’Inps. Le richieste inoltrate dai Presidenti di CDL, ODCE, sono vane richieste per il nostro Conte, è veramente sordo o finge di non capire? Forse è solo incapace! Credo che il nostro Premier pensa di sfamare tutti a colpi di decreti e messaggi televisivi, o piuttosto pensa che le cose utili siano i messaggi: “Restate a casa o vi sanziono ulteriormente”. Tutti stanno facendo la loro parte, tranne chi ci governa. Voglio solo ricordare una vecchia canzone cantata da Rita Pavone nel film televisivo il Giornalino di Gianburrasca, tratto dal romanzo di Vamba: la pancia che borbotta…un popolo affamato farà rivoluzion! Attendo come tanti altri imprenditori e operatori una risposta efficiente ed esaustiva, che mi permetta di dare una risposta certa a tutti i dipendenti e alle aziende che assisto. Andrà tutto bene!!!! #aiutiamocianonmorire”.