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22/03/2020 06:00:00

Coronavirus, il contagio in provincia di Trapani. Salemi e Castelvetrano in allarme

15,00 - Sono 32 i positivi al Coronavirus in provincia di Trapani, come comunica l'Asp nell'aggiornamento di oggi.

In particolare si registrano 8 casi a Salemi, 7 ad Alcamo, 5 a Trapani, 5 a Marsala, 2 a Mazara del Vallo, 2 di Valderice, 2 Paceco, 1 Castelvetrano.

Di questi 13 sono ricoverati di cui 10 a Trapani e 3 a Marsala. Le altre persone si trovano in isolamento. In totale in provincia di Trapani sono stati effettuati 511 tamponi.

13,00 - Salgono ad otto i contagiati a Salemi. Lo comunica il Sindaco Domenico Venuti. In città la tensione è alta, e si ha la sensazione che i contagiati siano molti di più di quelli effettivi.

Dichiara Venuti: "In merito al decesso di ieri di una persona già affetta da altre patologie, per il quale porgo le condoglianze alla famiglia a nome di tutta la cittadinanza, non abbiamo ancora la conferma del collegamento rispetto al coronavirus: al momento restiamo in attesa dei risultati delle analisi. Vi invito ancora una volta a seguire i canali informativi istituzionali, così come ribadisco l'assoluta necessità di rimanere a casa".

 

 

12,00 - Allarme all'ospedale di Castelvetrano. Un medico, un chirurgo, in servizio presso il nosocomio è risultato positivo al Coronavirus. Come avvenuto in altri casi, adesso il timore è che, come a Sciacca, abbia potuto contagiare colleghi e pazienti.

Insomma, l'ospedale, che dovrebbe essere presidio di sicurezza, diventa ancora una volta centro di contagio.

In città la tensione è altissima, perchè al di là di medici e operatori che sono in prima fila ed esposti al contagio, è anche vero che c'è qualcosa che non torna, nella responsabilità individuale e nei protocolli di protezione adottati, se da noi, dove l'epidemia non ha raggiunto i picchi del nord, la gran parte di contagiati sono medici e operatori dell'Asp.

Il medico è adesso ricoverato a Palermo, e si sta cercando in queste ore di capire chi è venuto a contatto con lui, facendo i relativi tamponi agli interessati.

07,00 -  Il Coronavirus fa la prima vittima in provincia di Trapani. E’ un uomo di 79 anni di Salemi, deceduto all’ospedale di Castelvetrano dove era ricoverato da giorni.


Sono 28 i casi positivi al Coronavirus in provincia di Trapani, secondo quanto comunicato ieri dall’Asp provinciale. In particolare; 7 Alcamo; 2 Mazara del Vallo; 1 Erice; 7 Trapani; 5 Marsala; 5 Salemi;1 Paceco. Il giorno precedente i casi erano 21.


Ma nella giornata di ieri sono arrivate conferme di altri casi. C’è il medico di Custonaci, un altro uomo di Marsala , una donna di Paceco, moglie dell’82enne già ricoverato nei giorni scorsi.
Numeri che sono destinati ad aumentare.

 


IL “FOCOLAIO” SALEMI
A Salemi, dove sono 5 i casi accertati al momento, ci sono 64 persone in autoisolamento e diversi cittadini hanno comunicato di avere avuto contatti con persone contagiate o con persone che sono state a contatto con persone potenzialmente contagiate.


Il sindaco di Salemi Domenico Venuti ha fatto il punto della situazione sull'emergenza Coronavirus. Venuti in base alla relazione epidemiologica dell'ASP, che conferma un quadro serio per il comune, ha chiesto un ampliamento dei tamponi a tutta la popolazione e ha chiesto al prefetto di avere maggiori controlli sulle strade, specie in entrata e in uscita dal Comune.


"Mi appello al presidente della Regione Musumeci - dichiara Venuti - affinché tenga conto dei fondamenti scientifici messi a disposizione dell'Azienda sanitaria provinciale".

ESPOSTO DEI MEDICI
I medici di medicina generale, convenzionati con l’Asp di Trapani, non ci stanno. Sono a rischio perché costretti a lavorare senza alcun dispositivo che tuteli la loro salute e quella dei loro pazienti. Soldati mandati in guerra senza armi, insomma. E così i camici bianchi hanno preparato un esposto-denuncia da presentare alla Procura.


Sott’accusa, il Distretto sanitario di Trapani, a cui i firmatari del documento fanno riferimento per l’espletamento delle loro funzioni ed a cui spettano le relative competenze, che “sarebbe stato” e sarebbe tenuto ancor più oggi, a fornire ai medici adeguati dispositivi di protezione individuale .


“Tuttavia – dicono i medici - dall'inizio dell'emergenza sanitaria ci sono state fornite solo una mascherina attraverso i sindacati di categoria, mentre solo stati lasciati totalmente senza neanche quel “singolo obolo”, colleghi non iscritti a sigle sindacali”. “Essenziale invece sarebbe stato, e sarebbe, -proseguono nella loro denuncia - fornire un quantitativo adeguato giornaliero sia di camici monouso che di mascherine, nonché di copriscarpe ed occhiali protettivi.