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21/03/2020 09:13:00

Italia, coronavirus: perchè al Nord uno su tre muore in ospedale?

 Una persona su tre, vittima del coronavirus, in Lombardia, muore in ospedale. 

A un mese dall’inizio dell’epidemia l’Italia conosce il suo venerdì nero e piange in un solo giorno altre 627 vittime da coronavirus. Continuando con il ritmo di questi ultimi giorni raggiungeremo i 10mila morti in una settimana.

Resta da capire perché tutti questi decessi.

«Sono morti con il coronavirus, perché anziani e con altre patologie importanti», dice il professor Roberto Bernabei, direttore della scuola di geriatria all’Università Cattolica di Roma.

C'è anche il rapporto dell’Istituto superiore di sanità a ricordarci per l’ennesima volta che solo l’1,1% dei morti aveva meno di 60 anni, mentre la grande maggioranza soffriva di altre patologie, tre o più nel 48,6% dei casi. Insomma sono morti «con» e non «per» il coronavirus.

«Se un malato di tumore muore andando a sbattere su un albero con l’auto lei mica dice che è morto di cancro», replica su La Stampa  il professor Massimo Galli, direttore delle malattie infettive al Sacco di Milano. «Sicuramente questa alta mortalità dipende anche dal fatto che, grazie alla nostra sanità, sopravvivono a lungo anziani con malattie gravi che non reggono l’impatto con l’infezione. Ma abbiamo anche una carenza terribile di letti», ricorda alla fine.

Se  il tasso di letalità sul totale dei casi raggiunge da noi il record mondiale dell’8,5%, quella percentuale diventa spaventosa se calcolata sui ricoverati, dove è di oltre il 25%. Ossia un ricoverato per Covid su quattro non ce la fa. Segno che molti pazienti arrivano al ricovero quando l’infezione è in stato già avanzato. 

In Sicilia, dove i ricoverati per Covid sono solo 168, il tasso di mortalità è di un modesto 2,4%. per raggiungere il 33% nei martoriati ospedali lombardi, dove i ricoveri sono 7.735.