Un operatore del 118 in Sicilia è risultato positivo al coronavirus.
La Regione ha disposto il tampone per tutti gli operatori.
"L'agghiacciante notizia della positività al Covid-19 di un operatore della Seus 118 è arrivata ieri contemporaneamente ad una nota con la quale l'Assessorato regionale della salute dispone l'effettuazione del tampone su tutti gli operatori sanitari, con modalità cicliche. Se da una parte, quindi, non possiamo che esternare la nostra rabbia, augurando al lavoratore contagiato una pronta guarigione, dall'altra accogliamo con soddisfazione l'emanazione di un provvedimento che, come organizzazione sindacale, avevamo richiesto nei giorni scorsi."
A sottolineare il sentimento contrastante per ciò che sta accadendo, sono Carmelo Urzì segretario regionale della Ugl sanità e Raffaele Lanteri, segretario regionale della Ugl medici, che aggiungono: "Se si vuole fermare la catena di contagio si deve censire con frequenza tutto il personale, anche non sintomatico, a cominciare dagli operatori del 118 che purtroppo oggi non hanno ancora dispositivi di protezione a sufficienza, per passare con i medici e sanitari dei pronto soccorso e poi tutto il personale degli ospedali siciliani, anche quello delle ditte in appalto che curano i servizi sanitari, le pulizie il facchinaggio e le manutenzioni. Continuiamo a ribadire infatti che chi è chiamato a prestare cure e ad operare nei luoghi di cura, non può di certo finire ad essere il paziente da curare. Che tra l'altro - continuano i sindacalisti - aldilà dei turni massacranti sono lavoratori che fanno rientro a casa e, se contagiati e non debitamente controllati, potrebbero trasferire il virus ai loro familiari: una catastrofe! Per questo, oltre a chiedere al Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ed all'Assessore della salute Ruggero Razza di blindare le aziende ospedaliere, limitando al minimo e stretto indispensabile gli accessi di personale (soprattutto il personale amministrativo al momento non utile alla causa), anche con l'ausilio della presenza dell'Esercito, nonchè di incaricare la Protezione civile regionale di attivare una corsia preferenziale di invio di materiali di prevenzione e protezione elevata per quei lavoratori che sono in prima linea a condurre la battaglia contro il Covid-19. Siamo certi che anche questi nostri suggerimenti, come gli altri in precedenza, verranno accolti senza indugio".
***
Apprendiamo a mezzo articoli stampa e non dai vertici della SEUS – SCpA o dell’Assessorato della Salute (fatto questo già grave) che un operatore del 118 siciliano sarebbe stato contagiato dal CoVid-19. Che dire, innanzitutto che Confintesa, da tempo (almeno dieci giorni) e con molte note e comunicati stampa, aveva evidenziato e sottolineato la drammatica situazione di tutto il personale sanitario e non che opera all’interno del comparto del 118, autisti-soccorritori, infermieri, medici etc., sottolineando la mancanza dei DPI che la stessa SEUS – SCpA aveva evidenziato in diverse disposizioni di sevizio e la necessita di tamponi preventivi al proprio personale.
“Non è sicuramente questo il tempo delle polemiche, e non lo sarà, ma è evidente che una responsabilità oggettiva dei vertici della SEUS –SCpA e dell’Assessorato della Salute c’è, a tempo debito faremo partire gli opportuni accertamenti affinché chi ha sbagliato, paghi e paghi nella maniera più pensante, poiché sbagliare è lecito ma perseverare è diabolico; adesso possiamo solamente sperare che quanto da noi suggerito parecchi giorni orsono venga attuato in tempi brevissimi; naturalmente il nostro pensiero adesso va soprattutto al dipendente del 118 che è risultato positivo al virus, nella speranza che stia bene, che guarisca il prima possibile e che non abbia contagiato a sua volta altri colleghi o altre persone”, così dichiarano Domenico Amato, Segretario Regionale Confintesa Sanità Sicilia e Renato Agugliaro, Segretario Provinciale Confintesa UGS Medici Palermo.