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02/03/2020 07:19:00

Corruzione al Comune di Palermo: oggi primi interrogatori. Altri arresti in vista?

  Carabinieri e Guardia di finanzieri hanno sequestrato documenti e cellulari nel corso delle perquisizioni eseguite a Palermo nelle abitazioni delle sette persone arrestate nell'ambito dell'indagine per corruzione al Comune di Palermo. Oggi  inizieranno gli interrogatori di garanzia. Le indagini degli investigatori stanno proseguendo in queste ore sulle tre lottizzazioni in altrettante aree industriali dismesse: l'ex Keller di via Maltese, alcuni capannoni in via Messina Marine e l'ex fabbrica di agrumi a San Lorenzo.

Si tratta di progetti per la costruzione di centinaia di appartamenti nelle aree industriali dismesse. Ai domiciliari sono finiti i due capigruppo di Pd e Iv, Giovanni Lo Cascio e Sandro Terrani; due funzionari comunali: Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone; l'architetto Fabio Seminerio e gli imprenditori Giovanni Lupo e Francesco La Corte. All'architetto Agostino Minnuto è stato invece notificato l'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. I progetti al centro dell'indagine, previsti in deroga al Prg, erano stati valutati dall'Area tecnica infrastrutture del Comune, di cui Li Castri per un periodo è stato il capo e poi bocciati dal Consiglio comunale nel novembre dello scorso anno. Alcuni mesi prima, a gennaio, al Polo tecnico del Comune la Gdf aveva sequestrato documenti sul piano di lottizzazione.

LE POLEMICHE.  Poche ore dopo gli arresti per corruzione arrivano le parole di Nicola Di Bartolomeo, capo area della Riqualificazione urbana, l'unico dirigente tecnico rimasto in circolazione al Comune.

Nel contesto di una discussione sul profilo Facebook della consigliera Giulia Argiroffi a un certo punto lui scrive: «Io penso che altri tre consiglieri comunali siano nella black list della Procura. Il tempo ci darà risposta».

Dichiarazioni che  mettono in allarme l'intero consiglio comunale.

Perplesso il sindaco Leoluca Orlando, mentre il suo omonimo Salvatore, presidente a Sala delle Lapidi che invia una nota al segretario generale e al primo cittadino: «Considerata la gravità di quanto affermato - si legge - corre l'obbligo di fornire dovuta segnalazione affinché, verificata preliminarmente la dichiarazione della funzione dirigenziale, siano adottate le iniziative funzionali ad assolvere gli obblighi di giustizia». E infine il passaggio che politicamente sta più a cuore al presidente Orlando: «La richiesta viene formulata al fine di garantire l'onorabilità e la credibilità dell'organo consiliare».



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