Da questa settimana nella nostra rubrica Ieri e oggi cominciamo a ricostruire lo spirito delle passate amministrative marsalesi. Saltando dal passato al presente, vogliamo provare a vedere cosa ci siamo lasciati alle spalle, e cosa ancora portiamo con noi, della storia della città.
A Marsala sta per cominciare la campagna elettorale. I protagonisti delle amministrative 2020 sono pronti ai blocchi di partenza, manca pochissimo, rombano i motori: la strada, si sa, sarà spietata e piena di curve.
Ogni buon candidato, però, è consapevole che per ingranare bene la marcia ha bisogno di un’ottima campagna di comunicazione e soprattutto di uno slogan incisivo ed efficace. Per entrare nei cuori della gente, diventare indimenticabile. O, ancora meglio, venire citato da Cristiano Militello su Striscia la notizia.
Come dimenticare, durante le elezioni del 2015, il volto rassicurante di Alberto Di Girolamo che guardava i cittadini marsalesi sopra la scritta “un sindaco per bene” (usato anche nella variante “x bene”, un po’ come nelle schedine)?
Altrettanto rassicurante, bisogna dire, era quello del suo sfidante, di ieri e di oggi, Massimo Grillo, che sui cartelli elettorali faceva capolino di fianco allo slogan: «Se vuoi il Massimo per Marsala, scegli Grillo». Così espressivo da finire tra i manifesti italiani più divertenti, secondo una rassegna fatta da l’Espresso.
Naturalmente sono entrambi figli della poetica campagna di Giulia Adamo del 2012. Con l’indice alzato a farle da “i”, diceva: «LIbera da clientele, padroni e paure/ la città che vogliamo». In sottofondo, La Cura di Franco Battiato.
Anche se finora nessuno è mai riuscito ad eguagliare la campagna elettorale del 1993, la prima con l’elezione diretta del sindaco, quando si candidò il dott. ALLISCIANDO CRESCE.
La città fu inondata da migliaia di volantini propagandistici che ne descrivevano le qualità, fisiche e psichiche: era povero, calvo e molto semplice; duro, l’unico candidato capace di entrare pieno e di uscire vuoto. Il solo capace di risolvere veramente il problema del latte.
In tempi non sospetti, mentre la Lega di Bossi beveva ancora l’acqua del Po, sfoderava il miglior slogan di sempre: «Lega Tensione ed Erezione».
Nel ‘93, alla fine, però, vinse Salvatore Lombardo.
Nel 2020, ventisette anni dopo il goliardico scherzo del genio di ALLISCIANDO CRESCE, speriamo soltanto che in queste elezioni non manchi un pizzico di ironia.