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27/02/2020 14:00:00

Coronavirus: 35 mila aziende agroalimentari siciliane a rischio paralisi

 Trentacinquemila aziende dell’agroalimentare a rischio per il Coronavirus Covid 19. Preoccupazione anche per il settore agrituristico: arrivate le prime disdette sulle prenotazioni di marzo. E’ l’allarme lanciato dalla Cia Sicilia Occidentale che, nei giorni scorsi, aveva già sottolineato le gravi difficoltà attraversate dal comparto per colpa del perdurare della siccità. “Le misure restrittive che potrebbero essere decise nei prossimi giorni, unite alla chiusura di alcuni mercati del Nord Italia che hanno portato allo stop delle esportazioni dall’isola, sarebbero il colpo di grazia su una stagione già compromessa da condizioni meteoclimatiche avverse e prezzi sempre più al ribasso”, dice Luca Basset, direttore della Cia Sicilia Occidentale.

Il timore dell’epidemia e l’eccessivo allarmismo di questi ultimi giorni stanno iniziando ad avere le prime ripercussioni economiche sul comparto agroalimentare, così come avvenuto in passato con altre emergenze sanitare come l’influenza aviaria, la blue tongue o la peste suina. La Cia Sicilia Occidentale tiene però a sottolineare che il settore si è già dotato da tempo di protocolli sanitari stringenti con controlli periodici e approfonditi. I nostri allevamenti hanno i più elevati standard di tutela sanitaria.

In ansia anche le strutture agrituristiche. “L’incertezza e la paura stanno spingendo tanti ad annullare vacanze e viaggi. Sono già arrivate le prime telefonate e mail per cancellare le prenotazioni per marzo. Primavera e Pasqua sono due periodi importanti per la sopravvivenza degli agriturismi”, spiega Daniela Di Garbo, responsabile di Turismo Verde Cia, l’associazione che riunisce le strutture agrituristiche.

“Non si sa in che modo e in che tempi la situazione potrà evolversi e già registriamo le prime ricadute economiche negative. Chiediamo al governo regionale di vigilare e attivare tutte le procedure necessarie per tutelare le aziende agricole, zootecniche e agrituristiche siciliane, come sgravi fiscali e contributivi, rinvio di pagamenti e scadenze per gli obblighi relativi all’Ocm vino e l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori”, è la richiesta avanzata dal presidente della Cia Sicilia Occidentale, Antonino Cossentino.