Egreg. Direttore.
La prego di scusarmi se torno brevemente sul tema della scelta del Logo emblema di Trapani ma, le ultime considerazioni riportate nel giornale di sabato mi invitano, senza alcuna polemica a farlo.
Il grande poeta Giacomo Leopardi ,nella sua famosa e bellissima lirica Infinito, riferendosi al monte Tabor, così inizia:
“sempre caro mi è stato questo colle solitario……”.
Sono nato e cresciuto nei pressi del lungomare di mezzogiorno e i miei occhi, pur se sono passati parecchi anni, sono ancora pieni dello spettacolo che offriva, specie nelle prime ore del mattino e all’ora del tramonto , il Castello della Colombaia” .
Senza stare qui ad elencare le numerose poesie scritte da nostri poeti dialettali ed anche i vecchi proverbi che i nostri antichi concittadini hanno coniato in riferimento alla vetustà del castello perpetuandone così la memoria , mi permetto però di chiedere ai sostenitori del Rosone della chiesa di Sant’ Agostino, quale logo emblema di Trapani, se hanno mai sentito qualcosa del genere a proposito dello stesso.
Desidero anche ricordare che, tutte o quasi le chiese gotiche italiane riportano tali rosoni , senza andare molto lontano Erice e Custonaci e quindi: dove sta la particolarità di questa figura, seppur rappresentativa delle tre religioni monoteiste, rispetto al nostro caro vecchio Castello della Colombaia che vanta già 2500 anni di esistenza?
Ma la cosa che più mi meraviglia è il perdurare del silenzio “ufficiale” della popolazione trapanese che , come me è affezionata al vecchio castello.
“il naufragar m è dolce in questo mare”.
Così termina alla fine della lirica il grande poeta.
Grazie , buon lavoro e buona domenica.
Rosario Salone.