"Com’è andata ieri? Cantare al Radio City Music Hall davanti a settemila persone, a un maestro assoluto come Placido Domingo, con un’incursione di Joe Bastianich e sua madre Lidia, una vera star negli States, ti lascia addosso una bella dose di adrenalina". Sorride soddisfatto Piero Barone. Con i fratelli acquisiti Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble (tre quarti di secolo in tre), dieci anni fa ha deciso di prendere II Volo, gettando le basi per una carriera costruita a colpi di successi internazionali, capaci di far scalare al gruppo le classifiche americane, portando i tre ragazzi in ogni angolo del globo. Italia compresa, tanto che, nel 2015, Il Volo ha vinto il festival di Sanremo portando il brano Grande amore.
Un cavallo di battaglia anche Oltreoceano?
Piero: "Altroché! L’altra sera il pubblico newyorkese è andato il delirio non appena ha sentito le prime note. È stata una grande emozione. Dopo due anni di assenza, abbiamo trovato un pubblico caldissimo qui negli States, pronto a rimproverarci perché abbiamo fatto passare troppo tempo prima del nostro ritorno".
Il concerto al Radio City Music Hall di New York era sold out per la terza volta in 10 anni della vostra carriera: ve l’aspettavate?
Piero: "Sinceramente no, ma è la conferma che abbiamo fatto la cosa giusta. Dopo i live in Giappone, Europa e Sud America nel 2019, dal 28 gennaio scorso siamo in tour in Nord America. Ieri nella Grande Mela (giovedì per il lettore ndr ) è stata la volta del quinto live, dopodiché passeremo per Washington, Boston, Chicago, Los Angeles e tante altre città fondamentali, in oltre 12 Stati, per concludere il 15 marzo a Las Vegas: 25 date".
Salirete ancora sul palco con Barbra Streisand?
Gianluca: "L’abbiamo invitata al concerto di Los Angeles, che sarà il 5 marzo e, anche se è impegnata in tour, ha detto che verrà. Con lei abbiamo condiviso tanti successi: il pubblico americano adora il belcanto, non solo ’O sole mio o Volare , che noi facciamo naturalmente, ma anche crossover che vanno oltre il repertorio italiano, brani di Elvis Presley e Frank Sinatra, People della Streisand. Vedere che il nostro pubblico non è composto solo da italoamericani nostalgici, con tutto l’affetto che abbiamo per loro, ma da persone eterogenee, che apprezzano la nostra musica, mi dà una grande carica".
Con voi sulla prestigiosa ribalta del Radio City Music Hall, anche Michele Torpedine...
Insieme: "Sì, abbiamo deciso di farlo salire per condividere l’energia positiva di quel luogo magico. Con lui è nato Il Volo e... squadra che vince non si cambia! Fra noi c’è una grande stima reciproca, un rapporto che va ben al di là di quello professionale e coinvolge anche le nostre famiglie, che si sono fidate di lui 10 anni fa. Non dimentichiamo che quando abbiamo iniziato, eravamo adolescenti".
Il successo può dare alla testa?
Piero : "Dipende. È un’arma a doppio taglio, può essere pericoloso in base a come sei e alle persone che hai intorno, cattivi consiglieri che magari ti illudono, promettendoti di farti diventare chissà chi e invece...".
A proposito di esordi, ieri sul palco dell’Ariston è stata la serata di Antonella Clerici, la vostra madrina.
Gianluca: "Se c’è una persona che si è sempre comportata in maniera affettuosa con noi, è proprio zia Antonella, mi auguro che la Rai sappia valorizzarla come merita".
Restando a Sanremo, seguite il festival?
Ignazio: "Purtroppo siamo talmente presi con questo tour, che in maggio ci porterà in Giappone, che non abbiamo tempo. Ma una cosa voglio dirla a tutti i concorrenti: “mi auguro che vi divertiate quanto ci siamo divertiti noi nel 2015!“. È la verità".
In Italia quando tornerete?
Ignazio : "Quest’estate, con una doppia data all’Arena di Verona in agosto (già sold out, ndr ) e a settembre al Teatro Antico di Taormina. Inoltre, a novembre ci esibiremo nei principali palasport d’Italia a Torino, Milano e Roma. Aspettateci!".
Da quotidiano.net