Quantcast
×
 
 
09/02/2020 06:00:00

Sistema Saguto. I compensi del marito: “3000 euro per un’ora di lavoro a settimana”

 Va lentamente verso l’epilogo il processo sul “sistema” Saguto.


L’11 febbraio si terrà un’altra udienza del processo che vede alla sbarra l’ex presidente della sezione misure prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, accusata di essere al centro, appunto, in un sistema fatto di favori, incarichi e mala gestione dei beni sequestrati alla mafia.
Sono quindici gli imputati del processo che si svolge a Caltanissetta. Oltre Silvana Saguto sono sotto processo il padre del magistrato, Vittorio Saguto, il marito Lorenzo Caramma e il figlio Emanuele, gli amministratori giudiziari Gaetano Cappellano Seminara, Walter Virga, Aulo Gigante e Nicola Santangelo, il colonnello della Dia Rosolino Nasca, i docenti universitari Roberto Di Maria e Carmelo Provenzano, la moglie e la collaboratrice di Provenzano, Maria Ingrao e Calogera Manta, l'ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, l'ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte.


In queste fasi ci sono le requisitorie dei Pm. Durante l’ultima udienza la pm Claudia Pasciuti ha continuato la sua requisitoria concentrandosi sulla figura di Lorenzo Caramma, ingegnere e marito della Saguto, che avrebbe ottenuto consistenti benefici dal ruolo della moglie nella gestione delle amministrazioni giudiziarie. Gli amministratori nominati dalla moglie, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, poi avrebbero distribuito degli incarichi al marito della giudice.

La Pm ha parlato di "attività mai documentate o, quando lo erano, veniva calcolato un onorario di oltre 52mila euro per appena due settimane di lavoro in due anni, 14 giorni complessivi di attività. Mi sembra non ci sia nessun altro commento da fare".
L’accusa ha raccontato di somme gonfiate per attività di pochi giorni e fatture identiche per uno stesso incarico, pagamenti duplicati. E’ il lato oscuro dell’antimafia, della gestione dei beni sequestrati, e dilapidati. Carabba avrebbe richiesto somme “eccessive rispetto a quanto ritenuto congruo dal tribunale”. Ad esempio, l’accusa rileva che sulla cava Buttitta a Bagheria Caramma avrebbe lavorato solo un’ora a settimana, ricevendo un compenso di 3 mila euro al mese.
A liquidare gli importi all’amministratore giudiziario, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, era direttamente Silvana Saguto.
Secondo i pm si trattava di “un programma criminoso proiettato verso il futuro”.



Native | 2024-07-16 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Guida sicura: a cosa stare attenti in estate?

L'estate è una stagione di svago e avventure, con le sue giornate lunghe e il clima caldo che invogliano a viaggiare e trascorrere più tempo all'aperto. Tuttavia, con l'aumento del traffico e le condizioni stradali a volte...