Le demolizioni delle case abusive di Triscina sono ferme dall’estate scorsa. Della lista di 85 immobili, ne sono stati demoliti poco più di una trentina.
Alla base dello stallo ci sarebbero due ordini di problemi, ci riferisce il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano.
Il primo riguarderebbe il corretto smaltimento dei rifiuti speciali che vengono fuori dai singoli abbattimenti. Ed il secondo, su cosa si debba intendere per “status quo ante”, ovvero lo stato dei luoghi da ripristinare.
Nella tarda mattinata di oggi, l’amministrazione comunale incontrerà la Cogemat, che si occupa dei lavori di demolizione.
“I lavori da demolire riprenderanno – ha affermato il sindaco Enzo Alfano - Per ogni casa ci sarà uno specifico progetto di demolizione. In alcuni lotti già demoliti ci è capitato di trovare resti di sfabbricidi. Ma l’ingegnere La Rocca, potrà acclarare la fine dei lavori di ogni singolo lotto, soltanto quando li vedrà completamente ripuliti.
Inoltre noi vogliamo avere le idee chiare su come verrà ripristinato lo stato dei luoghi. Ma per far questo è necessario sapere quale fosse lo stato dei luoghi prima che venissero costruite le case abusive.
L’accordo quadro è molto generico. Qual è lo status quo ante? Chi lo sa?
Quelle di Triscina sono zone demaniali. Che fare dopo le demolizioni? Rimettere la sabbia? Fare delle piantumazioni?
Bisogna quindi fare un ragionamento con chi ha la competenza per decidere. Per questo abbiamo invitato la Soprintendenza, che però ci ha fatto sapere che non potrà essere presente per impegni istituzionali.”
Ma l’impresa aspetta di ricominciare i lavori da settembre.
“Abbiamo fatto diversi solleciti attraverso i nostri avvocati – ci dicono dalla Cogemat - dal momento che ci sono mezzi e personale fermi da mesi in un’attività che stava andando avanti.
I lavori sono stati fatti in modo regolare, ci sono tutti i video delle demolizioni per ogni singolo fabbricato. I rifiuti, anche quelli speciali che si trovano ancora su alcuni luoghi di abbattimento, verranno smaltiti correttamente non appena riprenderanno le attività”.
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Nel corso di questi ultimi mesi, si è avuta la netta impressione che la direzione dei lavori, che spetta al Comune, sia una bella gatta da pelare.
Dapprima l’ingegnere Danilo La Rocca era stato sostituito con l’architetto Daniela Lucentini, che però aveva chiesto a sua volta un congedo straordinario per un anno. Adesso, da un po’di tempo, è tornato di nuovo l’ingegnere La Rocca.
Il compito principale del direttore dei lavori è quello di assistere e sorvegliare le attività di demolizione, garantendone la regolare esecuzione in base al progetto e alle norme.
E quando cittadini e comitati “in difesa dell’ambiente”, fanno delle articolate denunce alla procura della Repubblica su possibili irregolarità nello smaltimento dei rifiuti speciali che vengono fuori dalle demolizioni, i primi a doverne rispondere potrebbero essere proprio loro.
Certo, questo improvviso amore per l’ambiente da parte di chi, più o meno direttamente, è collegato agli abusivi, potrebbe far pensare ad una strumentalità interessata.
Una cosa però è certa: in un modo o nell’altro, le demolizioni dovranno proseguire.
Nel rispetto dell’ambiente, ma anche di coloro la cui casa è stata già abbattuta.
Egidio Morici