11,45 - Un’alleanza mafiosa tra gruppi di Catania legati alla cosca Mazzei e di Mazara del Vallo è al centro dell’inchiesta ‘Sciroccco’ della Dda etnea che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 28 indagati: dieci in carcere, cinque agli arresti domiciliari e otto misure interdittive. Sequestrati beni per 20 milioni di euro.
Il provvedimento è stato eseguito da carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania e da militari del nucleo di Polizia economico finanziaria della guardia di finanza.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere e mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, impiego di beni di provenienza illecita, falso in atto pubblico, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili.
Il Gip ha contestato l’aggravante del metodo mafioso per agevolare il clan Mazzei, cosiddetti “carcagnusi”.
Contestualmente, il Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza ha curato l’esecuzione di sequestri preventivi anche per equivalente “finalizzata alla confisca per sproporzione – scrivono gli investigatori – (art.240 bis c.p.) nei confronti della principale figura imprenditoriale dedita all’illecita commercializzazione di gasolio nonché sequestri preventivi finalizzati alla confisca del profitto illecito derivante dalla ripetuta perpetrazione di frodi carosello all’IVA”.
“Gli accertamenti patrimoniali – continuano ancora gli inquirenti – hanno consentito di tracciare beni sequestrabili per circa 20 milioni di euro tra i quali quote societarie e titolarità di 10 imprese commerciali (titolari, tra gli altri beni, di 7 distributori stradali), 8 fabbricati, un terreno, un motoveicolo e 6 rapporti bancari”.
Elenco persone destinatarie delle misure cautelari:
in carcere
1. BURZOTTA Francesco, nato a Mazara del Vallo (TP) l’11.5.1960;
2. GIANNONE Salvatore, nato a Caltanissetta il 10.3.1956;
3. LEONARDI Sergio, nato a Catania il 7 febbraio 1978;
4. LO RE Luciano, nato a Catania il 16.6.1971;
5. LO RE Pietro, nato a Catania il 25.5.1965;
6. LORIA Claudio, nato a Catania il 3.12.1969;
7. MINNELLA Sergio, nato a Catania il 14.12.1960;
8. MUNZONE Carmelo, nato a Catania 17.06.1956;
9. PRIVITERA Angelo, nato a Catania il giorno l’1.8.1964;
10. PANTALENA Carmelo, nato a Catania il 23.2.1973, in atto detenuto nel carcere di Catania “Bicocca”;
agli arresti domiciliari:
11. BARBARINO Eugenio, nato a Giarre (CT) il 28.8.1984;
12. CALDARERA Alessandro Concetto, nato a Catania il 16 aprile 1969;
13. LIZZOLI Alessandro, nato a Catania il giorno 11.2.1972;
14. TOSCANO Bernardo, nato a Catania il 04.12.1968;
15. PONTURO Massimiliano, nato a Catania il 27.6.1979;
Divieto temporaneo di esercitare imprese e gli uffici direttivi:
16. AGOSTA Alberto Pietro, nato a Catania il 31 agosto 1986;
17. CAMPAGNA Antonino, nato a Catania il 29 novembre 1964;
18. CUTRONA Filippo, nato a Catania il 16 gennaio 1990;
19. FALSAPERLA Gioacchino, nato a Catania l’11 agosto 1965;
20. FRAZZETTO Salvino, nato a Catania il 15 settembre 1959;
21. GIUFFRIDA Salvatore, nato a Catania il 27 giugno 1983;
22. PANDETTA Federico, nato a Catania il 9 giugno 1983;
23. PINTA Salvatore, nato a Mazara del Vallo (TP) il 21 agosto 1956;
07,00 - Un'alleanza mafiosa tra gruppi di Catania e del Trapanese legati alla cosca Mazzei è al centro dell'inchiesta 'Sciroccco' della Dda etnea che ha portato all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 28 indagati: 10 in carcere, cinque agli arresti domiciliari e otto misure interdittiva. Sequestrati beni per 20 milioni di euro.
Un patto di collaborazione tra le famiglie mafiose di Mazara del Vallo e di Catania è stato scoperto dalle forze dell'ordine, che hanno proceduto all'alba di oggi, 20 Gennaio 2020, all'arresto di ben 28 persone.
Un’alleanza mafiosa tra gruppi di Catania e del Trapanese legati alla cosca Mazzei è al centro dell’inchiesta ‘Sciroccco’ della Dda etnea che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 28 indagati: 10 in carcere, cinque agli arresti domiciliari e otto misure interdittiva. Sequestrati beni per 20 milioni di euro.
Il provvedimento è stato eseguito da carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania e da militari del nucleo di Polizia economico finanziaria della guardia di finanza. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere e mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, impiego di beni di provenienza illecita, falso in atto pubblico, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili. Il Gip ha contestato l’aggravante del metodo mafioso per agevolare il clan Mazzei.
Contestualmente, il Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza sta curando l’esecuzione di sequestri preventivi anche per equivalente "finalizzata alla confisca per sproporzione - scrivono gli investigatori - (art.240 bis c.p.) nei confronti della principale figura imprenditoriale dedita all’illecita commercializzazione di gasolio nonché sequestri preventivi finalizzati alla confisca del profitto illecito derivante dalla ripetuta perpetrazione di frodi carosello all’IVA".
"Gli accertamenti patrimoniali - continuano ancora gli inquirenti - hanno consentito di tracciare beni sequestrabili per circa 20 milioni di euro tra i quali quote societarie e/o titolarità di 10 imprese commerciali (titolari, tra gli altri beni, di 7 distributori stradali), 8 fabbricati, un terreno, un motoveicolo e 6 rapporti bancari".
Una conferenza sull’operazione si terrà alle 10.30 nella sala stampa della Procura di Catania.