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17/01/2020 06:00:00

Altra piaga per l'agricoltura, i furti nelle campagne. Danni per 300 milioni di euro

Dalle olive all’uva, dalle mucche alle pecore, dai fitofarmaci alle macchine agricole. Che siano improvvisati o professionisti, i ladri delle campagne provocano in tutte le regioni italiane danni per 300 milioni all’anno secondo le stime di Coldiretti.

La merce preferita dai ladri delle campagne - A settembre sono le mandorle che vanno a ruba, a maggio le ciliegie, da agosto a ottobre l’obiettivo è l’uva, mentre le olive fino a dicembre. Non ci sono più Regioni che vengono risparmiate. Dal nord al centro e al sud è un continuo subire furti per le aziende agricole. Nel triveneto rubano i capi di bestiame, in particolare i vitelloni considerati pregiati per la classica fettina. In Piemonte i ladri vanno a rubare il cosiddetto “Oro Marrone”, le nocciole che nei mille ettari dove vengono prodotte muovono un giro d’affari di 7 milioni di euro. In Lombardia nel pavese è invece la cipolla rossa di Breme, l’ortaggio preferito dai malviventi. In Emilia Romagna si rubano invece le classiche forme di parmigiano reggiano che vengono poi rivendute nel mercato nero causando il crollo dei prezzi del Dop. Ma è abbastanza consistente anche il furto di kiwi. Nel modenese i titolari di un’azienda agricola fanno i turni di notte, dormendo nelle auto per evitare che i ladri saccheggino le loro piante. Nel Lazio sono le verdure come la scarola e i carciofi quelle che vengono rubate, mentre nel viterbese le nocciole.

Scendendo nelle regioni dello Stivale, in Puglia si rubano olive e mandorle, in Campania soprattutto nel salernitano si rubano enormi quantità di olio extra vergine di oliva, lo denuncia il rapporto di Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare. Ed ancora la costiera amalfitana, dove i ladri si portano via i pregiati limoni.

Sicilia e provincia di Trapani - In Sicilia invece tra i prodotti agricoli maggiormente rubati abbiamo i bulbi dello zafferano, gli agrumi e l’uva. In provincia di Trapani tra i prodotti della terra più rubati: meloni gialli, uva, olive. Negli ultimi anni non si registrano particolari incrementi e sono diminuiti quelli che qualche hanno fa erano una vera novità per l’agricoltura trapanese, i furti di alveari.

Macchinari agricoli - Oltre ai prodotti della terra, i ladri delle campagne puntano anche ai macchinari agricoli, fitofarmaci e alle altre attrezzature di un’azienda. Furti di trattori sono in aumento in Piemonte, Lombardia e Toscana. Ma avvengono piuttosto frequentemente anche nel Lazio, nella zona dell’Agro pontino, ma anche in Puglia e in Sicilia. Questo tipo di refurtiva viene quasi sempre caricata in dei Tir che si avviano verso l’Europa dell’est o in alternativa in dei traghetti che navigano verso la Russia, l’Africa o il Medioriente. Preoccupa l'aumento invece dei furti ai danni delle aziende florovivaistiche che subiscono non solo i furti di piante ma anche le fronde verdi ornamentali che servono per le composizioni o per i mazzi di fiori e che hanno per le aziende una forte richiesta all’estero.

Furto e riscatto e le contromosse - Al furto dei prodotti agricoli, che è già una piaga del comparto italiano si aggiunge quello fatto per richiedere un riscatto al titolare dell’azienda agricola. Gli agricoltori però non stanno solo a guardare. Alcuni collaborano, piazzano videocamere, foto-trappole, si mettono in collegamento usando la tecnologia e i gruppi sui social, si dà l’allerta se ci sono movimenti strani di auto o altri mezzi vicini alle loro proprietà. E c’è chi pensa al metodo degli agricoltori americani che in mezzo ai loro cereali mettono i coriandoli con nome e numero di telefono del produttore per cercare di smascherare i ladri. In questo caso, però, chi compra non deve essere complice dell’attività criminale.