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12/01/2020 12:53:00

A Trapani “Fardella sotto le stelle”, quando la scuola diventa il passaporto per il futuro

La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo” - Malcom X.

“Fardella sotto le stelle”, organizzato dal Liceo Scientifico Fardella di Trapani lo scorso 10 gennaio, non è stato solo occasione per l’istituto di promuovere i propri studi di indirizzo, ma una verifica del metodo di studio e di apprendimento applicato dalla scuola. Un vero e proprio banco di prova per discenti e docenti.

Per un giorno, gli studenti sono saliti in cattedra. Sono stati loro che con entusiasmo hanno esposto i progetti di indirizzo scientifico, frutto di un lungo lavoro, coadiuvato sapientemente dal corpo docenti, che li ha chiamati prima a raccogliere e analizzare il materiale raccolto, poi a studiarne i riferimenti teorici, lessico ed esposizione. Il tutto con il supporto di strumenti diversi: video, immagini, mappe concettuali, testi scritti.

E sempre loro hanno allestito un percorso ricco di laboratori, esperimenti dal vivo, musica live, performance artistico-musicali e non solo all’interno dello storico Liceo, ma anche nelle zone del centro storico adiacenti all’istituto.

In un tempo in cui alla scuola è richiesto nell’immediato solo ciò che è utile, quantificabile, spendibile, efficiente e funzionale, un evento come “Fardella sotto le stelle” risponde prontamente alle esigenze ed alle aspettative della società grazie a tecnica didattica, competenza, preparazione, passione, lavoro di squadra e connessione, non solo virtuale ma soprattutto umana, tra docenti, studenti e genitori.

Tutto questo si evince dalle parole della professoressa Daidone di Scienze, incontrata nello spazio dedicato allo studio dell’Etna.

I ragazzi di quali classi hanno partecipato a “Fardella sotto le stelle”?

Professoressa Daidone: Sono coinvolti studenti di tutte le classi insieme ai docenti che li hanno accompagnati e indirizzati. Siamo nello spazio dedicato allo studio sull’Etna realizzato nell’ambito del PCTO coadiuvato dalla professoressa Saladino e da me. I ragazzi di quarta e quinta dell’opzione del Liceo delle Scienze Applicate hanno partecipato a varie escursioni mirate alla raccolta di campioni botanici e minerali e alla documentazione fotografica e video. Il materiale è stato poi catalogato, elaborato e usato per realizzare i diversi lavori esposti. Per la produzione di video hanno utilizzato il programma Microsoft PowerPoint. Il tutto è stato interamente realizzato da loro.

In quanto tempo?

 Circa un anno di preparazione: l’anno scorso abbiamo fatto un incontro di preparazione con i ragazzi di quarta, poi l’attività è iniziata a fine ottobre, quindi quattro giorni dedicati all’escursione sull’Etna, e altri due pomeriggi per completare i progetti. Gli studenti hanno anche lavorato a casa da soli divisi in gruppi.

Conciliando con quelli che sono i programmi scolastici?

Certo! Questo era un lavoro che doveva essere fatto perché nell’ambito del PCTO. (Percorsi per le Competenze Trasversali per l’Orientamento). Il PCTO è una attività che gli studenti devono svolgere obbligatoriamente.

 Lei da quanti anni insegna?

 35 anni

 Ok, quindi la scuola l’ha vista cambiare. Secondo Lei queste attività aumentano l’interesse dei ragazzi alle materie didattiche?

Sì, perché i ragazzi oggi tendono a privilegiare l’aspetto visivo e manuale, mentre sono meno legati ai libri. Essendo questo un indirizzo scientifico, iniziare dalla parte pratica li invoglia ad approfondire determinate cose che loro vedono o che loro toccano e ad assimilarle più facilmente.

Nella sua esperienza vede dei risultati concreti anche con studenti già diplomati?

 Sì, spostandoci verso questa tipologia di attività riusciamo a coinvolgerli molto di più e quindi anche a spingerli a migliorare, perché rimanendo con un metodo non aggiornato di insegnamento li stavamo perdendo.

Quindi hanno una sicurezza maggiore nella scelta universitaria?

Sì, sicuramente. Devo dire che questo tipo di attività ha spronato molti studenti ad approfondire la parte mineralogica, vulcanologica, geologica. Addirittura qualcuno, vedendo la guida che accompagnava lungo l’escursione sull’Etna, si è interessato al percorso formativo. Questo tipo di esperienze apre loro degli orizzonti diversi dal consueto.

Anna Restivo