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10/01/2020 07:18:00

Sicilia, rifiuti: indaga la Procura di Palermo sul piano della Regione ancora bloccato

 Questione rifiuti in primo piano. Finisce sotto inchiesta, infatti, il piano rifiuti mai approvato dalla Regione Siciliana. Si tratta del documento che dovrebbe regolare il sistema dei rifiuti in Sicilia. E l'inchiesta nasce da un filone di quella sulle mazzette per gli impianti di energia alternativa in Sicilia. I Pm vogliono capire se ci sono state pressioni da parte di privati sulla macchina della burocrazia regionale, per avere vantaggi, o se ci artatamente si ritarda l'approvazione del piano per favorire chi, in questa fase di emergenza, ci guadagna. 

Punta dunque su una delle grandi incompiute siciliane l'ultima inchiesta della Procura di Palermo: il piano regionale sui rifiuti, da anni in calendario e ancora non approvato. L'indagine che ha portato all'arresto del "re" dell'eolico Vito Nicastri e del faccendiere vicino alla Lega Paolo Arata, nata da un giro di mazzette per facilitare gli iter di progetti in materia di biometano, ha portato all'apertura del nuovo filone.

L'imprenditore Nicastri è ritenuto finanziatore della latitanza del boss Matteo Messina Denaro, grande investitore nel settore delle energie alternative. I pm, coordinati dall'aggiunto Paolo Guido, stanno tentando di capire se ci siano state pressioni per avvantaggiare imprese legate ad ambienti politici e se siano coinvolti burocrati regionali. Nelle scorse settimane, nell'ambito dell'indagine su Nicastri e sulle mazzette pagate a funzionari regionali - l'imprenditore ha fatto diverse ammissioni - sono stati sentiti il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè e l'assessore Toto Cordaro.

La prossima settimana, sempre nell’ambito dell’indagine Arata-Nicastri sarà sentito l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon. “Restiamo a completa disposizione dei pm per chiarire eventuali dubbi su questo fondamentale strumento per la Sicilia”, dice Pierobon. “Il piano – continua l’assessore – è stato ritenuto dalla commissione tecnica per la Vas conforme alla legislazione regionale, nazionale ed europea. Con questo strumento puntiamo sulla raccolta differenziata, diamo priorità agli impianti pubblici e mettiamo ordine e trasparenza nel settore. Oggi in Sicilia la raccolta differenziata è quasi al 40 percento, vengono conferite centinaia di migliaia di tonnellate in meno di rifiuti in discarica e questo significa milioni di euro in meno di introiti. Sono stati anche stanziati oltre cento milioni in giunta per impianti pubblici”.

Il piano – dice l’assessorato – è stato esitato dalla giunta nel dicembre 2018 e a fine novembre 2019 ha ricevuto il parere favorevole della commissione tecnica per la Vas. A questo punto sono previsti ulteriori passaggi in Sicilia che rendono l’iter più lungo rispetto alle altre regioni. Il parere motivato con prescrizioni è stato inviato all’assessorato il 12 dicembre per le integrazioni. Il documento finale sarà esitato dall’assessorato entro gennaio. A quel punto sarà inviato prima alla commissione Ambiente all’Ars, poi all’Ufficio legislativo e legale. Quindi sarà inviato tutto, testo e pareri, al Cga. Infine il piano sarà emanato dal presidente della Regione con decreto che verrà inviato alla Corte dei conti.



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