Sono iniziate le operazioni di identificazione delle cinque vittime, tutte donne, dell'ennesima tragedia avvenuta in mare al largo della Sicilia.
A breve la Guardia Costiera riprenderà le ricerche, nella zona di mare accanto all'isola dei Conigli, dove è avvenuto sabato pomeriggio il naufragio.
Ci sono ancora 15 dispersi. 160 le persone che erano a bordo della barca che è naufragata, dopo essere partita dalle coste del Nord Africa.
La tragedia è avvenuta ad un miglio da Lampedusa: l'imbarcazione si è ribaltata, ed è successa la tragedia.
Due minorenni tunisini hanno perso i genitori che ancora non figurerebbero nell'elenco dei sopravvissuti.
La polizia Scientifica della Questura di Agrigento ha iniziato gli accertamenti sui cadaveri, esattamente come è avvenuto lo scorso 7 ottobre quando - fra Lampedusa e Lampione - si capovolse un altro barcone carico di migranti e vennero recuperati i cadaveri di 13 donne. Il riconoscimento delle salme, tra le quali potrebbero esserci la mamma dei due fratellini e le moglie dei due giovani salvati, avverrà oggi.
GLI ALTRI SOCCORSI. "Assegnato Taranto come porto di sbarco per le 62 persone a bordo Open Arms. Impossibile muoverci prima di domani a causa condizioni meteo". Lo scrive sul suo profilo twitter l'organizzazione non governativa.
In serata, la Ong spagnola Open Arms, con 73 persone a bordo, aveva comunicato di aver ricevuto l'autorizzazione allo sbarco da parte del Viminale. Da ieri, così come l'altra nave spagnola, la Aita Mari con 78 migranti, stava ridossata davanti alle coste della Sicilia orientale per ripararsi dal maltempo. Nel pomeriggio, undici persone, tra cui i bambini con le loro famiglie e i feriti da arma da fuoco, erano stati evacuati ad Augusra. La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, intervista da Lucia Annunziata, aveva annuciato che il porto sicuro sarebbe stato concesso anche a loro.