Aveva sparato per uccidere e il Gip di Trapani ha disposto, su richiesta del Pm, il giudizio immediato per Vincenzo Mario Messina di 22 anni. Il prossimo 9 gennaio il giovane, accusato di tentato omicidio e porto illegale d’arma da fuoco, dovrà comparire innanzi al tribunale assieme a Sergio Manzo anche lui chiamato a rispondere degli stessi reati.
Per fortuna il Revolver impugnato da Messina si è inceppato. Dalla pistola è partito soltanto un colpo che ha centrato la vittima designata, un venditore ambulante marocchino, alla mano sinistra.
La sparatoria è avvenuta, lo scorso mese di luglio, in viale Regione siciliana, nel popolare rione Sant’Alberto alla periferia di Trapani. Messina e Manzo vennero arrestati dagli agenti della Squadra mobile.
La sparatoria fu l'epilogo di una animata discussione tra Vincenzo Mario Messina e un gruppo di marocchini. Secondo la ricostruzione della polizia, Messina giunto a bordo di uno scooter di grossa cilindrata assieme ad un tunisino, avrebbe chiesto informazioni per rintracciare un nord-africano che al momento non era in strada. Non avendo ottenuto alcuna risposta, Messina dopo aver invitato il tunisino a cercare il connazionale presso la propria abitazione, si è allontanato assieme a Sergio Manzo che nel frattempo era giunto in viale Regione siciliana assieme ad un altro soggetto. Poco dopo i due sono ritornati sul posto, prendendo di mira il marocchino al quale Messina ha puntato la pistola al petto, tentato di sparare più volte. L'arma si è inceppata e così la vittima, terrorizzata, si è data alla fuga nonostante il tentativo di Sergio Manzo di bloccarla. Messina, però ha rincorso il marocchino, riuscendo ad esplodere un colpo che ha ferito il fuggitivo alla mano sinistra. Non contento di quello che aveva fatto Messina, assieme a Manzo, si scagliava, poi, contro la bancarella di un altro marocchino, rovesciandola per terra. Il marocchino ferito, assistito dall’avvocato Fabio Sammartano, si costituirà parte civile.