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23/11/2019 09:04:00

"Matteo Messina Denaro controlla due cantine"

 Arrivano nuove rivelazioni su Matteo Messina Denaro, 57 anni, latitante da quando ne aveva 31. Secondo le rivelazioni di un pentito, riportate da Tp24, potrebbe essere passato anche per il Veneto, nascondendosi in una cantina a Campodipietra, frazione di Salgareda; e nel Trevigiano avrebbe anche avuto affari in un paio di aziende vitivinicole.

A riferirlo è Emanuele Merenda, 40enne siciliano di Patti, ex mafioso poi pentito, in un paio di interrogatori resi il 2 e il 9 aprile del 2014 al pm Roberto Terzo. «Centineo mi ha detto che ha ospitato Matteo Messina Denaro per quattro o cinque giorni a Campodipietra. La facciata è di colore giallino», ha detto Merenda. E in un altro passaggio cita sempre Vincenzo Centineo e un gruppo di persone a lui affiliate, affermando che riciclano denaro di estorsioni e usure in due cantine. «Queste appartengono in realtà a Matteo Messina Denaro, anche se intestate a prestanome».

Ma chi è Centineo? Lo spiega il Corriere della Sera: è un siciliano di 69 anni che da tempo vive in Veneto: prima a Salgareda, ora a Ceggia. Secondo il racconto di Merenda sarebbe un boss dell’usura e dell'estorsione, con uomini che gestiscono il pizzo anche a Treviso e Padova, e legato a Luciano Donadio, il boss del clan dei casalesi di Eraclea. E infatti quei due verbali sono finiti nel fascicolo del pm Terzo, che un paio di settimane fa ha chiuso le indagini: Centineo è accusato non di essere affiliato al clan, ma di favoreggiamento di Donadio, a cui avrebbe riferito proprio di alcune accuse nei suoi confronti contenute nei verbali resi da Merenda alla Dda di Trieste in un altro procedimento. Il suo avvocato Guido Galletti ne disegna invece un profilo del tutto diverso: «Centineo è incensurato e non mi risultano inchieste per associazione mafiosa, nemmeno per concorso esterno - afferma - Le accuse di Merenda non sono state credute da nessuna procura, tanto che Centineo non è mai stato interrogato su questo: né da Venezia, né da Trieste, né da Palermo». Il pm Terzo l’aveva convocato per il caso Eraclea, ma lo scorso 30 ottobre si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il «giallo» della presenza di Messina Denaro in Veneto passa infatti tutto da qui: Merenda è credibile? In procura a Venezia più di qualche dubbio c’è stato, ma le dichiarazioni sono state trasmesse a Palermo per competenza. Sono però passati cinque anni e mezzo da quel verbale e non pare che la caccia al latitante abbia registrato dei progressi.



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