"Matteo Messina Denaro è stato nascosto in Veneto, in una cantina". Ennesima rivelazione sul latitante di Castelvetrano.
Una cantina di Campo di Pietra di Salgareda ha ospitato per alcuni giorni - in un edificio di colore giallo - Matteo Messina Denaro, il superlatitante della mafia siciliana. Il boss dei boss di Cosa Nostra erede di Totò Riina ha svernato in Veneto, ospite di Vincenzo Centineo, pure lui siciliano essendo originario di Gangi in provincia di Palermo, arrestato nel febbraio scorso nell'ambito dell'inchiesta sui Casalesi di Eraclea. Centineo infatti risulta in stretto contatto con il boss dei casalesi, Luciano Donadio, con il quale si sarebbe spartito il business del pizzo agli imprenditori veneti e dei prestiti a strozzo tra il Veneto e il Friuli.
La clamorosa rivelazione arriva da un collaboratore di giustizia, Emanuele Merenda, anche lui originario della Sicilia ma sopratutto membro di una organizzazione criminale di stampo mafioso in Veneto portata a galla e smantellata dall'inchiesta sull'infiltrazione della camorra casalese ad Eraclea, nel Veneziano. Secondo il pentito di mafia, il boss dei boss si sarebbe rintanato in una cantina di un "edificio di colore giallo", ospite di Vincenzo Centineo, pure lui siciliano, essendo originario di Gangi, e finito agli arresti nel febbraio scorso sempre nell'ambito dell'inchiesta sui Casalesi di Eraclea. Per la precisione, Messina Denaro sarebbe stato ospitato per alcuni giorni in uno stabile di Campo di Pietra, frazione a pochi chilometri da Salgareda.