Nel caso Open Arms, i reati ipotizzati per Salvini dalla Procura di Agrigento sono omissione d’atti d’ufficio e sequestro di persona. I fatti si riferiscono ai 164 naufraghi lasciati a bordo della nave umanitaria Open Arms per venti giorni lo scorso agosto a poche miglia da Lampedusa, in condizioni sanitarie pessime, come appurato dalla perizia della Procura.
Sulla nave c’erano solo due bagni alla turca, le persone furono costrette a dormire sul ponte e a passare le giornate sotto il sole cocente. All’epoca Salvini era ministro dell’Interno.
«L’autorità pubblica aveva consapevolezza della situazione d’urgenza e il dovere di porvi fine ordinando lo sbarco delle persone», scrisse il 20 agosto il pm di Agrigento Luigi Patronaggio. Ora gli atti sono stati girati al procuratore capo di Palermo, Franco Lo Voi, che entro dieci giorni dovrà decidere se confermare le accuse e informare il Tribunale dei ministri o se procedere con l’archiviazione. Commento di Salvini: «Altra indagine, altro processo per aver difeso i confini, la sicurezza, l’onore dell’Italia? Per me è una medaglia! Rifarei e rifarò tutto».
«Chissà se questa volta, come successe per la Diciotti, il Parlamento salverà Salvini negando l’autorizzazione a procedere» commenta Repubblica.
La Ocean Viking ha soccorso 94 persone
La Ocean Viking, la nave di Msf e Sos Mediterranée, ieri mattina ha soccorso a largo della Libia un gommone in difficoltà con 94 persone a bordo. Tra loro 11 donne, quattro in gravidanza, e 38 minori, alcuni dei quali molto piccoli. Il gommone era in zona Sar libica a 42 miglia da Zawija, la località dove la guardia costiera è comandata da Bija, il trafficante di uomini nei cui confronti è stato appena rinnovato un mandato di cattura della magistratura libica.