Aveva avanzato, tramite il suo legale avvocato Giacomo Frazzitta, una richiesta che, però, la Corte d’Assise di Trapani ha respinto.
Damiano Indelicato non voleva che Margareta Buffa assistesse alla sua deposizione, seduta accanto al suo avvocato, Ornella Cialona, chiedendo di far accomodare l’imputata nel gabbiotto. E al padre di Nicoletta Indelicato, certamente non sarà sfuggita la circostanza che Margareta è entrata in aula con il sorriso sulle labbra. Poi la deposizione-fiume, interrotta più volte dal pianto perché il dolore è ancora troppo forte. Infine, un appello alla Corte, prima di sottoporsi alle domande dell’avvocato dell’imputata: “Voglio giustizia per mia figlia, voglio giustizia per la mia famiglia”.
Damiano Indelicato aveva fatto tanto per Nicoletta. L’aveva adottata, l’aveva fatta studiare per darle un futuro. Un futuro spezzato da dodici coltellate, inflitte senza pietà.
“Aveva pochi mesi quando io e mia moglie – racconta – abbiamo visto per la prima volta Nicoletta, assieme al fratello Cristian”. Per non separarli, i due coniugi hanno deciso di adottarli tutti e due. “Non è stato facile – dice Damiano Indelicato – La burocrazia, gli incontri con i psicologi, le domande che ci facevano. Abbiamo temuto di perdere Cristian perché c’era una famiglia americana interessata a lui. Sono stati giorni trascorsi con il patema d’animo. Alla fine è giunto il Sì per l’adozione di fratello e sorella. Le persone ci dicevano: siete fortunati perché avete due figli meravigliosi. Ed io avevo paura che potesse succedere qualcosa”.
Una testimonianza, più volte interrotta dalle lacrime, quella resa dai genitori di Nicoletta Indelicato, la ragazza, rumena d’origine, uccisa con dodici coltellate e poi data alle fiamme in un podere di Sant’Onofrio, a Marsala.
Ieri mattina, Damiano Indelicato e la moglie Maria Angileri sono comparsi dinnanzi alla Corte d’Assise di Trapani dove si celebrata il processo per l’omicidio della loro figlia che avevano adottato, assieme al fratello Cristian. Processo che vede imputata Margareta Buffa, anche lei rumena e adottata da una famiglia marsalese, accusata del delitto assieme a Carmelo Bonetta, che si vantava di essere maetsro di balli caraibici, che ha già confessato tutto. Quest’ultimo, però, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato e il prossimo 28 novembre comparirà davanti al Gip del tribunale di Marsala.
Damiano Indelicato ha ricostruito quanto accaduto la sera della scomparsa di Nicoletta. “Io e mia moglie siamo usciti intorno alle 20,30 per andare a cena in un locale. Mia figlia, invece, è rimasta a casa perché stava poco bene”.
Poi, però, Nicoletta ha cambiato idea: “Ha telefonato a mia moglie – racconta il padre – dicendole che l’aveva chiamata Margareta perche voleva uscire con lei. Nicoletta faceva tutto quello che le chiedeva Margareta perché lei era riuscita a plagiarla”.
Ritornati a casa, dopo una passeggiata, Damiano Indelicato e Maria Angileri hanno scoperto che Nicoletta non era ancora rientrata.
“Alle quattro di notte – aggiunge Indelicato – mi sono alzato. Nicoletta era ancora fuori. La porta della sua cameretta era chiusa. Mi sono preoccupato ed ho svegliato mia moglie”. I genitori hanno telefonato alla figlia, le hanno mandano anche diversi messaggi senza ottenere alcuna risposta. “Alle sei ho chiamato il maresciallo dei carabinieri Scafura”. Nicoletta a casa non farà più ritorno. Il cadavere carbonizzato e sfigurato – come ha dichiarato il medico che ha eseguito l’ispezione cadaverica – viene, poi, ritrovato in campagna. Il padre ha poi parlato dello strano rapporto tra Nicoletta e Margareta.
“Nicoletta l’ha conosciuta dopo essersi laureata nel luglio del 2017”.
Ad ottobre, Margareta entra a casa Indelicato. “Mi ha subito fatto una brutta impressione - racconta il padre - e non volevo che mia figlia la frequentasse. Non mi piaceva quella ragazza anche se con me e mia moglie, all’inizio, si comportava bene probabilmente per conquistarsi la nostra fiducia, mostrandosi zelante, affidabile, precisa. Si faceva il segno della croce prima di pranzare”. Poco alla volta, i genitori di Nicoletta cominciano a cogliere i primi segnali preoccupanti. “Un giorno Margareta – dice Damiano Indelicato – porta i suoi indumenti in lavanderia, lasciando un acconto di 100 euro. A ritirare gli indumenti è stata mia figlia che ha dato al gestore la somma di 250 euro”. Ma non è tutto perché il conto corrente di Nicoletta registra un prelievo di 1000 euro. “Nicoletta aveva 3000 euro – afferma il padre – e quei soldi non li avrebbe mai toccati anche perché quando usciva i soldi glieli davo io”. I genitori chiedono spiegazioni a Nicoletta, ma lei non risponde. Soltanto più avanti salta fuori che 500 euro erano stati utilizzati per un trattamento estetico di cui hanno fruito Nicoletta e Margareta. “Mia figlia – ha dichiarato la madre – non aveva bisogno di sottoporsi a un trattamento estetico”. Dopo la morte della ragazza, un’altra amara scoperta: Margareta aveva chiesto un prestito di 4000 euro all’amica. “L’ho saputo – sostiene il padre – da una parente con la quale Nicoletta si era confidata”.
Soldi che evaporano senza un perché, - Nicoletta aveva trovato lavoro in un centro di accoglienza percependo uno stipendio mensile di 800 euro - gioielli che spariscono, e un episodio inquietante che getta nel panico la famiglia Indelicato. A raccontarlo è il padre: “Una sera Nicoletta rincasa senza auto. I freni, mi disse, si sono rotti ed ho lasciato la macchina nella zona dello stadio”. Portando la vettura da un meccanico, Indelicato fa una scoperta che gli fa raggelare il sangue: i freni erano stati tagliati di proposito. E’ troppo e l’uomo sporge denuncia ai carabinieri. Poi un altro episodio: sui muri della stazione di Petrosino vengono scritti i numeri telefonici di Nicoletta e della madre con un messaggio offensivo: "se volete scopare alla grande, chiamate".
“E’ troppo”, urla Nicoletta come se sapesse chi fossero gli autori di quel vile gesto.
Indelicato ha anche parlato di Carmelo Bonetta: “Mi ha chiamato al telefonino con un numero privato: sono Carmelo, devi dire a tua figlia di non importunare più la mia amica Margareta”.
Un giorno, dopo l’ennesima lite tra Nicoletta e Margareta con quest’ultima che ha preteso la restituzione del gatto che aveva regalato all’amica “perché non siamo più amiche”. Carmelo Bonetta ha avvicinato Cristian Indelicato all’interno di un bar, presentandosi come l’avvocato Salvatore Di Girolamo. Voleva spiegazioni sul fatto che Cristian intervenendo nella lite tra le due amiche aveva minacciato di chiamare i carabinieri.
Quanto dichiarato da Damiano Indelicato è stato confermato dalla moglie Maria Angileri. “Margareta manipolava mia figlia. Le faceva terra bruciata attorno, impedendole di frequentare le sue vecchie amicizie. Ogni volta che usciva con lei, Nicoletta cambiava umore, diventando un’altra persona. Litigavano, si tiravano i capelli, ma Margareta riusciva sempre ad addomesticarla. Chissà cosa le diceva per far pace con lei. Ricordo che una volta Margareta partendo a razzo con la sua auto per poco non mi ha investita”. Nel corso dell'udienza, infine, si è fatto accenno a video compromettenti e a ciò che i genitori della vittima hanno inteso come un pettegolezzo avanzato da Margareta: Nicoletta aveva interesse verso le donne.