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16/11/2019 06:00:00

Scuole, uffici, strutture abbandonate. I tanti nodi degli edifici pubblici di Marsala

E’ operativo da un paio di mesi il nuovo tribunale di Marsala, in via del Fante. Dopo anni di lavori, milioni di euro spesi, stop e rinvii per errori di progettazione, e ancora lavori per sistemare i pasticci, il nuovo Palazzo di Giustizia è diventato finalmente realtà. Non è stato semplice, ma adesso è operativo. L’apertura del nuovo Tribunale influisce a cascata su tutto l’insieme degli edifici pubblici della città di Marsala e sul funzionamento del Comune.


In questi giorni, infatti, sono cominciati i lavori per sistemare, dare una rinfrescata, all’ex Tribunale di Piazza Borsellino. Lì, ci andranno gli uffici tecnici comunali di Amabilina (Acquedotto, Urbanistica, Suap) e di Piazza Sant'Agostino (Lavori Pubblici). “Una riunificazione di importanti servizi all'utenza che ha lo scopo di agevolare cittadini e professionisti che quegli Uffici frequentano -afferma il sindaco Alberto Di Girolamo- ma, allo stesso tempo, la sede unica servirà anche ad accelerare l'iter di procedure e atti che necessitano di provvedimenti complessi, talvolta emessi da più dirigenti tecnici”. In atto, nell'ex Tribunale di Piazza Paolo Borsellino sono in corso lavori di pitturazione ed altri piccoli interventi in alcuni locali. Già dalla prossima settimana si avvierà il trasloco di alcuni Archivi, cui seguiranno i trasferimenti degli Uffici di Amabilina e di Piazza Sant'Agostino. Procedendo il tutto per come programmato, gli Uffici tecnici comunali saranno operativi nell'ex Tribunale di Marsala entro il prossimo Natale.

Ma in questi anni la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, per migliorare la vita dei dipendenti, degli studenti, dei cittadini, e ridurre i costi, non ha avuto i risultati sperati. A sei mesi dalla fine dell’amministrazione Di Girolamo sono diversi i dossier aperti, e le cose che questa amministrazione ha disatteso.

La valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico consiste nell’adozione di tutte quelle iniziative utili a incrementare il valore degli immobili (cambio di destinazione d’uso, riqualificazione, regolarizzazione edilizia e urbanistica, etc.), anche attraverso l’alienazione degli stessi.
Ebbene, in molti casi la gestione di alcune situazioni “spinose”, di alcune emergenze da parte dell’amministrazione, in questi quasi 5 anni di governo della città, ha peccato un po’ di improvvisazione.

Il trasferimento degli uffici comunali nell’ex tribunale porta alla riflessione sugli edifici scolastici. Su tutti l’istituto Commerciale di via Trapani, da oltre 30 anni in affitto. Un canone costosissimo, pagato dalla provincia, per un edificio non pensato per essere una scuola. Il sindaco Alberto Di Girolamo agli studenti del Commerciale ha prima promesso lo spostamento nell’ex tribunale, poi si è rimangiato la parola: “i tecnici ci hanno detto che non è fattibile”, ha detto.

 

 


A proposito di Commerciale, il sindaco Di Girolamo, fatta fuori la possibilità del trasferimento all’ex Tribunale, aveva trovato quella che per lui era la soluzione “ideale”. Il trasferimento nell’ex scuola Radice di Sappusi. Istituto che oggi è totalmente abbandonato, su cui c’è un progetto con fondi regionali per 10 milioni di euro. Ma se tutto va bene ci vorranno anni.


Nel frattempo il Libero Consorzio comunale di Trapani (l’ex Provincia) dice di aver trovato 4 milioni 800 mila euro per acquistare immobili da destinare ad edifici scolastici. Il piano è quello di ridurre i fitti passivi, un piano che nei mesi scorsi ha fatto correre il rischio dei doppi turni agli istituti superiori gestiti dall’ex Provincia. Dopo aver pagato per anni ingenti canoni di affitto, adesso, la Provincia scopre che può acquistare gli immobili. Un affare per i proprietari privati degli edifici.

Ma non c’è solo il Commerciale. Molte scuole, sedi delle forze dell’ordine, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate, uffici pubblici, sono oggi in edifici in affitto. Edifici i cui canoni fanno la ricchezza dei privati proprietari. Canoni d’affitto costosi che potrebbero portare alla valorizzazione di quei beni già esistenti. E che fanno da contraltare agli sprechi e alla gestione maldestra di alcuni edifici, spesso abbandonati. Ad esempio Villa Damiani. Acquistata dal Comune quasi 30 anni fa, riconvertita in centro sportivo, abbandonata e oggi praticamente distrutta. E’ in vendita a circa 3 milioni di euro, nessuno la vuole, nessuno sa cosa farne. O l’ex Carcere, struttura chiusa anni fa. E ancora il vecchio ospedale alla caserma dello Stagnone, per non parlare dei ruderi delle scuole di Via Istria e di Sappusi, e in ultimo non converrebbe nemmeno citare l’ex Macello comunale dove il Sindaco aveva promesso la nascita di un e-commerce che sarebbe dovuto entrare in competizione con Amazon addirittura.

 


Sì, non sono tutti edifici di proprietà del comune, ma è al Comune che spetta anche il compito di pianificazione urbanistica.

Ad esempio l’Amministrazione guidata dal sindaco Renzo Carini aveva messo in campo una convenzione con il Ministero della Difesa per il cambio di destinazione dell’area militare dell’ex Circonvallazione per venire in possesso degli edifici dell’aeronautica dello Stagnone. Un piano che andò in fumo con le successive amministrazioni.

Si fa sempre la corsa a ristrutturare e inaugurare nuovi edifici ma non si pensa mai al reale utilizzo. Prediamo l’Università di Enologia, un fiore all’occhiello per la città di Marsala che però prima o poi andrà a Trapani, visto che il Comune non trova dei locali dignitosi. In compenso il ristrutturato Istituto di Via Rubino è stato concesso all’Università degli Anziani, all’associazione anziani e al Circolo degli ex dipendenti comunali. Decisione perfettamente coerente con l’età media della Giunta...


Oppure si negano i locali di Via Fici all’Istituto Commerciale per mantenere la sede di Marsala Schola (a quanto pare nel vecchio tribunale due stanze per gli uffici di Marsala Schola non si trovano).

D’altronde quello che manca è una visione d’insieme, gli stessi uffici comunali di Via Garibaldi presentano enormi stanze vuote e altre con una o due scrivanie, il concetto di “open space” non viene nemmeno preso in considerazione (ormai presente in tutti gli uffici pubblici); tutti i cittadini che si rivolgono all’ufficio anagrafe di Via Garibaldi entrano ancora in sale con un concetto di front office fermo agli anni '70.

Nell’agenda della nuova amministrazione questo punto dovrà essere prioritario, creare un’Area Patrimonio Immobiliare con un doppio censimento: da un lato gli uffici pubblici presenti in città, dall’altro i beni di proprietà pubblica per poi dare attuazione degli indirizzi in ordine alla gestione, all'acquisizione ed alienazione del patrimonio immobiliare dell’Ente.

La concessione dei locali pubblici non può avvenire con un si o un no, secondo l’umore di chi governa, ma secondo una programmazione ben definita.



Cittadinanza | 2024-07-30 12:39:00
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