Gentile direttore, desidero che lei pubblichi questa mia nota con la quale intendo chiarire la mia posizione, pure rispetto a quanto è stato impropriamente scritto in questi giorni anche dalla redazione di TP 24, e su cui si esercita a discutere e a dare interpretazioni volutamente errate qualche consigliere della sinistra che governa questa città. Come ben noto insieme all’on. Stefano Pellegrino ho indetto una riunione che, oltre ai rappresentanti dei partiti del centro destra ha coinvolto anche soggetti politici di area moderata. A quella riunione non ho invitato Nicola Fici, così come nessun altro presunto candidato a sindaco. L’obiettivo era quello di valutare eventuali disponibilità a condividere un progetto di sviluppo per la nostra città visto il fallimento dell’amministrazione messa in atto dalla sinistra.
Non ho mai detto ai rappresentanti di Lega e FDI che non dovevano presentare il loro simbolo, così come non ho mai detto che il progetto per il governo di Marsala doveva essere mascherato da civismo. Marsala non è Trapani dove anche per le ben note vicende giudiziarie che ne hanno stravolto la storia politica Tranchida di fatto, non solo non aveva concorrenti, ma ha dettato le regole per tutti e pure per i partiti. Queste precisazioni sono indispensabili perché mi sono state attribuite affermazioni che non ho mai fatto ed espressioni che non rappresentano né le mie intenzioni né il mio pensiero e i miei convincimenti.
Desidero puntualizzare e chiarire che sebbene io non apprezzi né sovranismi né politiche antiimmigratorie che connotano i partiti della Meloni e di Salvini, come ho pubblicamente e senza infingimenti manifestato in più occasioni, anche attraverso la vostra redazione, non posso e non voglio disconoscere che l’UDC di cui sono il presidente del Gruppo parlamentare all’Ars, è alleato e governa con il centro destra, insieme al presidente Musumeci che sta lottando con determinazione e fermezza per fare uscire la Sicilia dalla palude che in ultimo anche la sinistra ha determinato, attraverso un governo che era nelle mani del sistema Montante, probabilmente in linea di continuità con quanto di peggio hanno determinato tutti coloro che si erano avvicendati nell’esperienza di governo.
Non è mia intenzione assolvere o giudicare chi ha fatto bene o male e meno che mai dare la patente di buono o cattivo a chi fa politica, perché credo che questo giudizio spetti soprattutto ai cittadini, ma lungi da me non esprimere con assoluta onestà le mie idee, al di fuori da logiche meramente opportunistiche e meno che mai di “accattonaggio politico”. Al contrario la mia storia è fatta di atti di assoluta libertà ed autonomia tali da essere stata disfunzionale ad ogni sistema di potere che attraverso la mia persona non ha mai trovato garanzie per riprodursi. Non apprezzo le mistificazioni e i mascariamenti, per questo il progetto che ho immaginato per governare e promuovere lo sviluppo economico e culturale della nostra Città, è improntato a mettere insieme partiti e soggetti civici oltre le storiche e stupide divisioni proprie di un sistema politico vecchio e fallimentare. L’idea era ed è sempre quella di mettere al centro il benessere e i diritti dei nostri cittadini, una visione del bene comune che supera steccati, pensando che sia importante più di ogni altra cosa non fare vincere questo o quello schieramento politico ma la nostra città e i nostri concittadini. Il valore di questo progetto sta proprio nell’idea della Città che “immaginiamo”, fuori da schemi preordinati e visioni limitate.
Negare che una parte di questa città si possa riconoscere in partiti di destra e/o di sinistra non impedisce il dialogo e la ricerca di ciò che unisce. Qui non si deciderà la politica nazionale e non saremo nel 2020 determinanti per fare vincere la Lega piuttosto che il partito di Renzi o di Zingaretti. Ma saremo determinanti per trovare insieme le soluzioni per i problemi irrisolti della nostra Città. Tutto questo si chiama “responsabilità morale” che, a mio giudizio, deve prevalere sugli ideologismi e deve guidare l’azione politica di chi governa. La politica vera è quella che mettendo al centro il bene comune sa trovare e rifondare eticamente la sua ragione più profonda contro i populismi e i qualunquismi da cui nascono purtroppo le peggiori espressioni delle ultime ed attuali forme di governo. Chi urla sempre contro, magari interpreta i malesseri sociali, ma non è detto che sappia risolvere i problemi dei cittadini.
Io invoco unità e responsabilità, chi ci vuole stare è ben accetto, non metto veti e non ne accetto, il candidato a sindaco deve quindi dimostrarsi all’altezza della sfida che con coraggio e in libertà ho lanciato e di sicuro non potrà essere prigioniero di partiti e soggetti che si sentono superiori e giudici implacabili che a priori e fuori da ogni ragionevolezza si assegnano il compito di stabilire chi sono i buoni e chi sono i cattivi. La ringrazio per lo spazio che mi offre, gentile Direttore, e spero che questa nota di precisazione possa contribuire a fare chiarezza ed imprimere una svolta al dibattito poco politico e poco responsabile a cui in questi giorni si dà rilievo, rischiando di scivolare nel pettegolezzo che non favorisce il confronto e non aiuta i cittadini a capire in modo chiaro. Grazie.
Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.