Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, è già al lavoro per il suo governo bis. Il pensiero è alla prossima tornata elettorale regionale. Si vuole andare avanti con un centrodestra unito, nelle altre regioni del Paese al momento l’alleanza funziona. Tutti insieme per vincere nuovamente.
Potrebbe non esserci Forza Italia che non sposa la linea politica della Lega, ma il nuovo partito che aveva lanciato Gianfranco Miccichè si è annullato dopo meno di 24 ore. “Era una provocazione”, dice.
Come se la Sicilia avesse bisogno di provocazioni e di ulteriori equivoci.
Si sente forte Musumeci per le alleanze che è riuscito a cementare a livello nazionale con Giorgia Meloni, che cresce nei sondaggi, e con Matteo Salvini.
Il 2022 quindi è già un cantiere aperto, Musumeci è un grande oratore, dalla sua ha la chiarezza delle idee e il modo di esporle, tuttavia dopo due anni di esecutivo per la Regione non è quasi cambiato nulla.
Le tanto attese riforme sono appese al palo dell’annuncio, le infrastrutture sono ridotte a brandelli, l’Isola è spaccata in due, la parte orientale è ad una velocità maggiore, con un turismo molto spinto ed intenso, quella occidentale va a rilento, annaspa, boccheggia.
Di questo divario la Regione non si è accorta, ovvero non si cura, ma si pensa alla coalizione da proporre per il 2022 con elementi di novità. Ad oggi l’esecutivo scaraventa la responsabilità di questa lentezza e delle poche risorse ai governi precedenti.
Nessun timore nel perdere gli alleati forzisti, Diventerà Bellissima per mezzo del capogruppo all’ARS, Alessandro Aricò, sostiene che il partito ha raggiunto delle piccole percentuali. Ed è vero ma a livello nazionale, in Sicilia Miccichè ha il suo consenso e così anche gli altri.
Novembre sarà già la prova del nove, a Catania il sindaco Salvo Pogliese ha organizzato la convention di MuovitItalia, sarà presente Giorgia Meloni e si guarderà dagli scontenti di Forza Italia.
Musumeci nel frattempo deve fare i conti con i suoi alleati e con il reset di giunta, chiesto da Forza Italia. Miccichè ha chiesto più volte l’estromissione di Gaetano Armao, assessore al Bilancio, e l’ingresso di nuovi soggetti politici. In bilico anche la poltrona di Edy Bandiera, assessore all’agricoltura. Spazio potrebbero trovare i politici della provincia di Trapani vicini a questo esecutivo. Che resta un cantiere aperto.